"Stepchild, la Cirinnà non ci basta". Così i gay tornano in piazza a Roma

La comunità Lgbt chiede il superamento della norma sulle unioni civili e manifesta a Roma. "Compromesso al ribasso"

"Stepchild, la Cirinnà non ci basta". Così i gay tornano in piazza a Roma

Non si arrendono gli esponenti della comunità Lgbt e tornano a manifestare per chiedere di superare il ddl Cirinnà, introducendo il matrimonio anche per le coppie omosessuali, come anche la stepchild adoption, cassata e stralciata dal provvedimento.

La comunità gay ha manifestato oggi in piazza del Popolo a Roma. Quarantamila (ma i dati sono degli organizzatori) le presenza, tra bandiere arcobaleno e della Cgil e slogan che definiscono "uno schiaffo in faccia, un compromesso al ribasso degno della peggiore prima Repubblica" quello sulle unioni civili. In piazza anche diversi bambini, molti dei quali nati grazie a madri surrogato.

Anche Sel in piazza, con il coordinatore nazionale Nicola Fratoianni che accusa: "La

battaglia per i diritti continua e anzi va rilanciata perché il Paese ha bisogno di uscire dal Medioevo e la politica è arrivata colpevolmente in ritardo. Il ddl Cirinnà è certamente un passo avanti ma è stato mutilato".

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