Clima, vittoria storica delle anziane svizzere

La Cedu dà ragione a 2mila "nonnine": Berna fa poco per il clima. L'Ue rischia il boom di denunce

Clima, vittoria storica delle anziane svizzere
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Duemila vecchiette svizzere entrano nella storia per la porta di un tribunale. Quello della Corte europea per i diritti dell'uomo (Cedu) che ieri ha condannato il governo di Berna per violazione dei diritti umani per non aver agito contro gli effetti negativi del cambiamento climatico. Si tratta della prima sentenza emessa sul clima da una Corte europea in seguito alla denuncia fatta dall'associazione «Donne anziane per la protezione del clima» sui ritardi del governo elvetico nel prendere provvedimenti per arginare il cambiamento climatico. Una questione che alle arzille e combattive signore sta particolarmente a cuore perché, secondo la loro tesi, il loro genere e la loro età le esporrebbe in modo particolare ai danni provocati dalle ondate di caldo provocate dal climate change, che impedirebbe loro di uscire di casa. Le donne si sentono violate nella loro salute e nella qualità della loro vita. E la Corte con sede a Strasburgo ha trovato le loro tesi convincenti. Per i giudici europei non c'è dubbio che l'esecutivo svizzero non abbia messo in campo sforzi adeguati per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni che provocano il riscaldamento globale, violando il diritto delle donne e di tutti gli svizzeri ad avere una protezione effettiva dai «gravi effetti negativi del cambiamento climatico sulla vita, sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita».

Una sentenza storica, peraltro vincolante e non appellabile, che costringerà Berna non solo a versare alle anziane ambientaliste una somma pari a 80mila euro per pagare loro le spese legali, ma anche a raddoppiare concretamente il suo impegno nella questione. «Questa decisione dettagliata verrà analizzata con le autorità interessate e verranno esaminate le misure che la Svizzera dovrà adottare per il futuro», fa sapere il governo federale mentre Alain Chablais, rappresentante del governo svizzero davanti alla Cedu, ha spiegato che «i mezzi saranno determinati dal governo e dal parlamento svizzeri» e che ci vorrà «un certo tempo per determinare quali misure saranno adottate». Le misure saranno valutate nella loro adeguatezza dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. «Saremo estremamente attenti a garantire che la Svizzera attui la decisione», ha ammonito Anne Mahrer, una delle battagliere attiviste.

La storica sentenza potrebbe aprire la strada a una pioggia di ricorsi in 46 Paesi europei, per i quali è immediatamente applicabile.

La Cedu infatti ha stabilito un elenco di requisiti perché i vari governi raggiungano i rispettivi obiettivi precisi in termini di riduzione dei gas serra, di bilancio del carbonio e questo è un segnale davvero innovatico. «Questo è solo l'inizio in termini di contenzioso sul clima», dice minacciosa l'attivista svedese Greta Thunberg (nella foto), presente a Strasburgo per la decisione.

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