"Abbiamo chiuso e riaperto gli scatoloni due volte, e questa è quella che vale, perché indietro non si torna davvero". In un colloquio con il Corriere della Sera, Clio Napolitano parla del trasferimento in corso dal Quirinale alla loro casa di Roma. Un addio, assoicura, affrontato con "serenità e normalità".
"Non sta succedendo niente di straordinario, qui - racconta la moglie del presidente della Repubblica al Corsera - c'è un po' di confusione, ma è la stessa che si crea in ogni famiglia al momento di un trasloco - spiega - tutto è ormai tranquillo". Giorgio, come aveva fatto un anno e mezzo fa, ha rimandato una parte delle proprie carte nel nuovo studio di Palazzo Giustiniani. Che è, poi, quello che occupava Oscar Luigi Scalfaro dopo aver lasciato il Quirinale. "Il resto - continua Clio - va nel nostro vecchio appartamento al rione Monti, in via dei Serpenti, dove abitavamo prima".
Qualcuno attribuisce a Clio un ruolo iperprotettivo nei confronti del marito. Lei si limita a osservare che lo sorveglia "con l’attenzione che può reciprocamente scattare in qualsiasi coppia". "Niente di più - assicura - e soprattutto niente di condizionante, per lui".
Che, poi, fa lo stesso per lei: "Se me ne occupo io è perché non abbiamo delle persone di servizio cui rivolgerci, all’interno dell’abitazione". Una residenza più piccola, in un edificio laterale rispetto a quello dell’area quirinalizia dove hanno sempre vissuto i presidenti, nella quale Napolitano ha scelto di trasferirsi cinque anni fa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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