Collettivi, tour anti-Israele a scuola. Prof si oppone e la preside lo punisce

L'insegnante critica la propaganda e ora rischia

Collettivi, tour anti-Israele a scuola. Prof si oppone e la preside lo punisce
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Critica il tour anti-Israele dei Collettivi, e rischia di essere punito dalla dirigente. Succede anche questo nella scuola italiana. Succede a Milano e lo denuncia un articolo su «Mosaico», sito della Comunità ebraica cittadina.

Il professore protagonista della disavventura è Andrea Atzeni, insegnante al Liceo scientifico «Leonardo da Vinci» di Milano, un prof che non ci sta a vedere il Giorno che commemora le vittime della Shoah, trasformato in quello che definisce «la sagra dell'antisemitismo». Parlando con Mosaico, Atzeni ha raccontato: «La mattina del 27 gennaio, è arrivato nelle caselle di posta di tutti i docenti e degli studenti dell'istituto in cui insegno un avviso della vicepresidenza, che faceva presente che i membri del collettivo del nostro liceo sarebbero passati in mattinata per parlare con gli studenti del Giorno della Memoria». Gli studenti sono arrivati nelle classi senza volantino (non ammesso perché «troppo politicamente schierato» e «pieno zeppo di stereotipi malevoli nei confronti d'Israele» ricorda Atzeni) ma con argomenti non troppo distanti, sostanzialmente tesi a evocare la tesi del (presunto) «genocidio» in corso a Gaza. «Essenzialmente - riassume - quelli del Collettivo sono andati nelle classi per riportare il contenuto del volantino. Mentre dello scopo reale del Giorno della Memoria non sapevano praticamente nulla».

Da amico di Israele, il professor Azteni ha deciso di rispondere. «Ho mandato una mail - racconta - indirizzandola a tutti gli studenti e i colleghi docenti, scrivendo qualche riga di protesta», per la decisione di autorizzare i Collettivi «a propagandare le stesse menzogne direttamente nelle classi». E anche un'altra collega è intervenuta, «chiedendo a che titolo questi studenti fossero autorizzati a parlare di questi argomenti, anche perché si tratta di un collettivo informale. Non è un organo ufficiale della scuola». Atzeni ha pure scattato una foto di uno striscione anti-Israele, mandandola ai colleghi e al consiglio d'istituto, e «facendo presente che era una cosa vergognosa». Per tutta risposta gli è stata formalizzato «un addebito disciplinare».

«In sostanza - spiega - è un invito a discolparmi, dove mi accusa di essere venuto meno ai miei doveri di docente e di aver violato la norma che regola l'utilizzo della posta elettronica a scuola». Ma non si capisce bene quali doveri e quali norme.

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