Il colpo di coda del Dragone: "Summit a Kiev e Mosca"

L'inviato di Pechino vola in Ucraina e poi in Russia: "Pronti a svolgere un ruolo costruttivo"

Il colpo di coda del Dragone: "Summit a Kiev e Mosca"
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Si muove nell'ombra, quasi in silenzio, senza clamore. Ma quando lo fa, il Dragone non lo fa per caso. E quasi mai per altruismo o, in questo caso, amor di pace. Ma tant'è, il tentativo di mediazione cinese resta in qualche modo in piedi e corre, tra gli ostacoli, parallela a quella Vaticana. E così l'inviato speciale per gli affari eurasiatici di Pechino Li Hui, lunedì sarà a Kiev e poi andrà a Mosca per un giro di consultazioni «per comunicare con tutte le parti in merito alla soluzione politica della crisi ucraina», con la Cina «pronta a svolgere un ruolo costruttivo».

Non è la prima volta che la Cina cerca di accreditarsi come portatrice di pace a livello internazionale. Come emerso dagli ultimi colloqui tra il capo della diplomazia del partito comunista Wang Yi e il consigliere per la sicurezza americana Jake Sullivan, l'obiettivo di Pechino è quello che nessuno metta i bastoni tra le ruote del Dragone. Sia per quanto riguarda gli aspetti economici, sia, soprattutto, per la disputa territoriale su Taiwan dove la Cina vuole mano libera. In cambio, ecco il ruolo di pacificatrice, nonostante l'ambiguità degli interessi personali e quella, mai dissipata, dello stretto rapporto con la Russia. Sebbene alla richiesta di Mosca di fornire armi sia sempre arrivato un secco diniego. Li Hui sarà quindi in Europa Oltre che in Ucraina e Russia (con il Cremlino che ha negato per il momento che un vertice sia in agenda), anche in Polonia, Francia e Germania. Incontri che il ministro degli Esteri di Pechino spiega saranno utili «per discutere una soluzione politica alla crisi ucraina con ciascuna delle parti».

Quella che mesi fa sembrava essere un'ipotesi fantasiosa, giorno dopo giorno sta prendendo sempre più piede. Anche Washington è consapevole come buoni rapporti con la Cina convengano all'economia americana e agli equilibri geopolitici globali. Non a caso, l'amministrazione Biden ha parlato di «sforzi per mantenere linee di comunicazione aperte e gestire responsabilmente la concorrenza» con la Cina.

Del resto, con la Russia sempre più isolata ed economicamente succube della Cina, il Dragone ha l'autorevolezza e il potere per parlare con Mosca da una posizione di forza. E cercare in qualche modo di imporre il proprio volere. E i propri interessi.

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