Lui è il leader nazionale del sindacato dei giornalisti, in prima fila anche recentemente nel denunciare i rischi mortali che correrebbe in Italia la libertà di stampa. Lei è una giovane cronista entrata nella professione tra le mille difficoltà che si incontrano di questi tempi, tra praticantati faticosi e collaborazioni sottopagate. La loro è una bella storia d’amore che scavalca le differenze di età e di status. Ma che adesso fa discutere: perché la compagna del leader ha ricevuto una serie di incarichi retribuiti da una società di cui il sindacato guidato dal fidanzato è il principale finanziatore.
Nessuno, nelle chat del mondo sindacale, sostiene che gli incarichi professionali siano stati assegnati solo grazie alla love story eccellente della giornalista, ma c’è chi è convinto che per evitare l’ombra del conflitto di interessi sarebbe stato meglio scegliere qualcun altro: o almeno rendere nota la relazione prima di conferire l’incarico.
A rendere tutto più delicato c’è il contesto in cui tutto avviene: l’associazione Carta di Roma, nata nel 2011 per sensibilizzare il mondo dell’informazione sui temi dell’immigrazione. Da allora Carta di Roma vigila sul rispetto della correttezza negli articoli «sul fronte dei diritti dei richiedenti asilo, dei rifugiati, delle minoranze e dei migranti nel mondo». A finanziare l’associazione sono la Chiesa valdese, la Unhcr (il commissariato per i rifugiati per l’Onu), l’Unar che è l’agenzia contro le discriminazioni della presidenza del Consiglio. E la Federazione nazionale della stampa, ovvero la Fnsi, il sindacato unico dei giornalisti italiani. A presiedere Carta di Roma c’è Valerio Cataldi, giornalista della Rai che da sempre si occupa di migrazioni e minoranze, militante dell’Usigrai che è il potente sindacato interno della tv pubblica.
Dalla Rai viene anche Vittorio Di Trapani, che di Usigrai è stato per anni segretario. Il sindacato interno alla Rai non ha avuto vita facile, al punto che due suoi dipendenti sono sotto processo a Roma per la sparizione di 156mila euro, ma Di Trapani non è mai stato sfiorato dall’indagine. Da Usigrai Di Trapani ha fatto nel gennaio 2023 il grande salto approdando alla presidenza della Fnsi dove ha preso il posto di Giuseppe Giulietti, anche lui proveniente da Usigrai. A animare le chat è quanto accade pochi mesi dopo la ascesa di Di Trapani alla Fnsi: quando la sua compagna (trentotto anni, napoletana, formatasi nella tv locale Julie Tv di Lucio Varriale, poi condannato a sette anni di carcere per avere frodato oltre due milioni di finanziamenti pubblici) arriva a Carta di Roma. Disoccupata, costretta a sopravvivere con collaborazioni saltuarie, la cronista napoletana a partire dall’ottobre scorso inizia a inanellare incarichi. Dal ruolo di coordinatrice del progetto «Corretta rappresentazione dei richiedenti asilo nei media», a «consulente per analisi del monitoraggio della stampa dedicata», al coordinamento editoriale del progetto «Migrazioni e inclusione».
Non si parla di grandi cifre, qualche migliaio di euro, che però costituiscono una voce importante nel bilancio di Carta d Roma. Come è stata scelta? «Si va per cooptazione, in base ai curriculum che ci arrivano», spiegano all’associazione. Nel curriculum, la relazione con Di Trapani non pare che fosse indicata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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