Agli amici avrebbe detto di voler fare un esperimento. Ma ancora non si è capito di che esperimento si trattasse.
È certo che, forse per un esperimento maledetto, Matteo Cecconi è morto. Aveva 18 anni, frequentava il quarto anno dell'istituto tecnico industriale Fermi di Bassano del Grappa (Vicenza). Una vita davanti, finita lì tra una lezione in dad e l'altra. Sono le nove e mezza di lunedì mattina quando Matteo connesso al suo pc in camera sta assistendo a una lezione. Il tempo dell'intervallo, il ragazzo prende, si alza, scende, va in cucina e prende un succo di frutta, torna al piano di sopra per proseguire le lezioni ma appena entra in stanza accusa un malore e sviene. Davanti a quel pc non ci farà mai più ritorno.
Il padre torna a casa, fa il medico, e aveva appena finito un turno di notte. Sale al piano di sopra e trova Matteo lì a terra, esanime sul pavimento. Prova a rianimarlo a lungo, chiama i soccorsi ma invano. Matteo viene trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale San Bassiano dove muore poco dopo. Sono le 12.30 di un giorno maledetto. Cosa è accaduto quella mattina e perché Matteo avesse ingerito alcune sostanze, difficile stabilirlo. L'esame autoptico disposto dal pubblico ministero chiarirà la causa della morte. Fatto sta che gli investigatori in casa hanno trovato alcune pastiglie di Maalox e il restante di un chilo di nitrito di sodio.
Il giovane infatti, 18 anni compiuti l'8 marzo scorso, pochi giorni fa aveva effettuato un acquisto su internet comprando nitrito di sodio per un chilo. Sembra anche che qualche dose l'avesse anche assunta. Un reagente, il nitrito, dalle proprietà antibatteriche, usato nella chimica industriale che serve anche per la conservazione di carni e pesci. Una sostanza che si presenta sotto forma di polvere bianca la cui dose diventa letale per l'uomo in circa 22 milligrammi per ogni chilo di peso corporeo. La sua ingestione può ostacolare il trasporto dell'ossigeno nel sangue.
Ma Matteo era uno sportivo, era in salute, stava bene, giovane, prestante. Anzi di recente, per ragioni sportive, si era sottoposto a una visita medica e all'elettrocardiogramma che non avrebbero riscontrato nulla di anomalo dal punto di vista cardiaco. Gli inquirenti al momento però non escludono alcuna eventualità. A sopraggiungere sul posto e a coordinare le indagini è la compagnia dei carabinieri di Bassano. La procura intanto ha aperto un'inchiesta. Dalla fattura di circa 20 euro ancora sembra impossibile risalire alla ditta che ha venduto la dose al ragazzo pagandola su un sito online.
Il computer del giovane e il cellulare, così come le sostanze e i farmaci, sono state posti sotto sequestro.
Il giovane pare avesse assunto la polvere mescolandola col Maalox e miscelando il tutto all'interno del succo di frutta. Non si sa se per provare qualche sostanza che l'avrebbe reso più forte, se per procurarsi sballo, per alleviare qualche malessere o per una sfida tra amici finita male.
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