La cura Tria sembra avere funzionato. Movimento 5 stelle e Lega hanno deciso di ridimensionare le aspettative in vista della legge di Bilancio. Quindi, puntare solo su alcune misure (il ministro dell'Economia aveva chiesto di fare una selezione). Poi hanno anche accettato di trovare autonomamente le coperture per le altre.
Il risultato è che ieri sono state confermate le voci circolate negli ultimi giorni su una rinuncia a ogni intervento sull'Irpef. «Inizialmente pensavamo a una riduzione di un punto percentuale dell'aliquota Irpef più bassa ma poi si opterà per una rimodulazione a partire dal 2020 con tre aliquote», ha spiegato il sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci. Troppo difficile per il governo mettere mano alle cosiddette spese fiscali, cioè alle circa 300 agevolazioni che tutti gli ultimi governi hanno cercato di intaccare senza riuscirci. Bitonci assicura che il taglio delle tax expenditures arriverà insieme all'intervento sull'Irpef. Nella riforma del fisco ci sarà anche il quoziente familiare. «È uno degli obiettivi», ha confermato il vicepremier Matteo Salvini, «ma non per i prossimi 5 mesi». Il fisco che grava sui redditi quindi non cambierà nel 2019.
Ma la Lega ha deciso di puntare i piedi anche sulla pace fiscale. In un'intervista all'agenzia stampa Agi, Bitonci ha spegato che «Studiamo una pace fiscale con un tetto per contribuente non superiore a un milione di euro di contenzioso». In precedenza il tetto era stato fissato a 100 mila e 200 mila euro. E sull'ipotesi di un condono anche per i redditi milionari era stato nettamente bocciato dal M5S. Ora la Lega torna all'attacco. «Ci sarà un'aliquota più bassa per i contenziosi più contenuti, un'aliquota media e un'aliquota più importante per i contenziosi che si avvicinano al milione», ha aggiunto Bitonci.
Proposta da sottoporre al prossimo vertice sulla legge di Bilancio, che si terrà domani. Punto di partenza di una trattativa con l'altro partito di maggioranza, il M5S, contrario ai condoni. La pace fiscale che vuole il Carroccio dovrebbe essere comunque limitata ai contribuenti che hanno difficoltà a pagare. Ma sarà «la più ampia possibile, che recuperi il rapporto tra fisco e contribuente in vista di una chiusura di tutte le liti pendenti per le cartelle, per il contenzioso tributario, per le multe amministrative e per contenziosi di varia natura esclusa l'Iva e la previdenza».
L'obiettivo è anche fare entrare più risorse alle casse dello Stato, visto che anche i condoni ormai non portano molto.
Ma la Lega punterà anche su altro. Ad esempio cercherà di introdurre la cedolare secca sugli affitti commerciali, oggi esclusi dal regime fiscale agevolato che in questi anni ha riscosso un grande successo tra i contribuenti (facendo aumentare le entrate fiscali). Misura a favore del commercio sostenuta da Confedilizia, utile anche a «combattere il degrado dei nostri centri urbani, sempre più colpiti da uno sfitto dilagante», ha spiegato il presidente Giorgio Spaziani Testa.
Confermata la detassazione degli utili, con un abbattimento dell'aliquota «Ires dall'attuale 24% al 15%, per quelle imprese che reinvestono nell'acquisto di macchinari e attrezzature, in ricerca e sviluppo, in assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori incrementali rispetto all'anno precedente», ha spiegato Bitonci a LaPresse.
Poi le misure per le partite Iva, il sistema a due aliquote «una prima al 15% per chi ha ricavi fino a 65mila euro e una al 20% per chi ha fino a 100mila euro. Inoltre prevediamo una Flat Tax unica al 5% per le nuove start up dei giovani al di sotto dei 35 anni».
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