Confessa la madre di Samson. "Ilaria uccisa brutalmente"

La donna: "Ho aiutato mio figlio a cancellare le tracce di sangue in casa". Il gip: "L'assassino freddo e insensibile"

Confessa la madre di Samson. "Ilaria uccisa brutalmente"
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Omicidio Ilaria Sula: la famiglia chiede giustizia. Mentre si svolgono i funerali della 22enne trucidata con tre coltellate alla gola da Mark Antony Samson, 23 anni («uccisa brutalmente» specifica il gip), e poi gettata in un dirupo, l'Università La Sapienza ferma le lezioni e ammaina bandiere a mezz'asta. La rettrice, Antonella Polimeni, a Terni per rendere omaggio alla studentessa di Statistica. Nel frattempo viene interrogata dalla squadra mobile la madre del killer, accusata di concorso in occultamento di cadavere.

«Non meritava questa fine. Era veramente una figlia d'oro, un angelo» ripetono i genitori e Leon, fratello della giovane di origini albanesi uccisa la mattina del 26 marzo dall'ex ragazzo in un seminterrato del quartiere Africano. «Lui deve marcire in galera» dice il padre della vittima, Flamur Sula che ringrazia la polizia. Il feretro arriva alle 11 nella città umbra dove Ilaria ha vissuto con la sua famiglia. La madre ha un malore e viene portata via. Davanti casa dei Sula tremila persone arrivate da tutta l'Umbria. Tanti gli studenti universitari da Roma e che hanno seguito il corteo funebre. «Abbiamo sentito il bisogno di esserci, di stringerci, un'ultima volta, intorno a Ilaria, alla sua famiglia. Lo abbiamo fatto anche a nome di tutta la comunità universitaria che lei aveva scelto» posta la rettrice su Instagram. Davanti al cimitero, durante la breve celebrazione con rito islamico, prende la parola il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi. «Una ragazza che ha trovato sulla sua strada un diavolo - dice il primo cittadino -, un uomo indegno di essere chiamato uomo. C'è tristezza enorme nel cuore e consapevolezza che non doveva essere lei qui in questa condizione. Ringrazio tutta la comunità musulmana albanese per aver sostenuto con dignità e forza un fatto così difficile e inaspettato per la città di Terni. Il padre di Ilaria ha una dignità incredibile. Speriamo che la giustizia italiana per una volta non voglia darci parole inutili come perdono». A questa parola una donna grida «ergastolo», segue un lungo applauso. In questura, a Roma, la madre di Mark Antony per il secondo interrogatorio. Nel momento dell'omicidio e durante tutta la giornata del 26 marzo Rik Samson, il marito, non era in casa. «Era al lavoro ed è rientrato la sera, quando il figlio si era già sbarazzato del trolley con il cadavere di Ilaria» dicono gli inquirenti. La madre avrebbe sentito le urla e si sarebbe precipitata in camera da letto quando era troppo tardi. Ma ha aiutato a pulire il pavimento e i mobili imbrattati di sangue, a chiudere il corpo nella valigia, a metterlo nel bagagliaio dell'auto con cui il 23enne si reca, poi, sul monte Guadagnolo per far sparire ogni traccia della 22enne. «È il momento di chiedere scusa e perdono alla famiglia di Ilaria. È l'unica cosa che mi sento al momento di dire - dice l'avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Mark Samson, fuori dalla questura -. Ci associamo al dolore della famiglia.

Noi facciamo il nostro dovere ma non possiamo non dire che il ragazzo deve pagare e che il fatto è grave. Rik Samson? Oggi non verrà ascoltato. Non era in casa, questo è assodato. Rientra la sera mentre l'omicidio avviene a metà mattina».

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