Beatrice Borromeo si confessa. In una intervista a Libero, la giornalista parla a 360 gradi, della sua vita privata e di quella professionale. Del suo esordio con Santoro spiega: "Avevo diciannove anni, ho accettato perché ero cresciuta guardando Samarcanda e mi sembrava una bella opportunità ma non ero attratta dalla tv in quanto tale. Mi avevano già chiamata in tanti, anche Fazio, ma avevo sempre detto no. La verità è che non ero preparata, ero così giovane in un ruolo di responsabilità, i miei amici del liceo mi prendevano in giro dicendo che avrei dovuto avere il coraggio di dire a Santoro in diretta “Bella Micky, parla tu che è meglio!”. E poi Santoro mi metteva molta soggezione".
Che sia un personaggio che fa discutere lo ammette lei stessa: "Mi starei molto sulle palle, questo è sicuro. È chiaro che nella mia vita esistono delle contraddizioni, che c’è contrasto tra la mia vita lavorativa e la mia vita familiare e quella del mio compagno. Chi mi critica ha le sue ragioni, posso non avere credibilità agli occhi di molti, ma alla fine sono più normale di quanto sembri".
La Borromeo poi non risparmia giudizi sui politici. "Di Pietro è un pasticcione ma è stato un ottimo ministro". Ingroia? "Mi sono pentita di averlo votato". Renzi? "Ha la berlusconite, è allergico al confronto e al dissenso. Non lo voterei perché puzza di autoritarismo come Grillo e io preferisco dare un voto magari modesto che un voto a gente che mi fa paura". Salvini? "Penso che spari su gente disperata, che non abbia umanità. È banale e sfigato". Infine sulla Boschi dice: "Fino al giorno prima era un avvocato in erba.
La politica di Renzi è tutta strumentale alla sua comunicazione, “più quote rosa!”, “più giovani in politica!” e poi quando c’è da fare scelte importanti non ha coraggio. È entrato da Napolitano per proporre Gratteri, un nome serio, importante, come ministro della Giustizia ed è uscito con il nome di Orlando".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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