Il Congresso indaga sul flop dei servizi. Accuse alla direttrice (già scorta di Biden)

Cheatle è l'ex capo della security del presidente. Lei: "Agito rapidamente"

Il Congresso indaga sul flop dei servizi. Accuse alla direttrice (già scorta di Biden)
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Il Secret service è nella bufera, sotto pesanti accuse e inchiesta del Congresso. Tutte le falle nella sicurezza di Donald Trump, evidenziate dal Giornale, sono state confermate. E si aggiungono altri particolari imbarazzanti per l'agenzia federale che protegge i presidenti americani, compresi gli ex ed i candidati alla Casa Bianca. «È assolutamente incomprensibile come sia potuto rimanere sguarnito il tetto da dove ha sparato l'attentatore» sottolinea il veterano delle scorte dei capi di Stato in visita in Italia, che ha collaborato con il Secret service. Ed evidenzia un altro dettaglio: «Fra gli agenti della protezione ravvicinata, che come da procedura hanno fatto da scudo umano a Trump, ma lasciandolo incredibilmente esposto per il pugno alzato e la foto iconica, c'era anche una giovane donna». Da tempo personale femminile fa parte delle scorte presidenziali, ma «gli standard del Secret service prevedono che l'altezza degli agenti deve essere almeno uguale al bersaglio che proteggono. Altrimenti non possono fare scudo con il corpo. L'agente arrivava al mento di Trump». Il tetto del cecchino che ha sparato a «FPotus», il nome in codice degli ex presidenti, era stato individuato nei sopralluoghi, giorni prima del comizio, come «potenzialmente vulnerabile». Il capannone, di proprietà di una società di ricerca sul vetro, è l'unica posizione sopraelevata nel raggio di 150 metri dal palco, a parte quella alle spalle di Trump dove erano piazzate le squadre «anti cecchino» del Secret service che hanno ucciso l'attentatore. «Qualcuno avrebbe dovuto essere sul tetto o mettere in sicurezza l'edificio in modo che nessuno potesse salirci» ha dichiarato un ex agente del Secret service a conoscenza della pianificazione. Il portavoce dell'agenzia di protezione federale, Anthony Guglielmi, ha incredibilmente sostenuto che il «tetto era sotto la giurisdizione delle forze dell'ordine locali». Il procuratore distrettuale della contea di Butler, Richard Goldinger, non ci sta allo scaricabarile e sottolinea che polizia locale e agenti federali «si sono incontrati la settimana prima. Il Secret Service gestiva il raduno. Erano loro a indicare chi faceva cosa. Nella gerarchia di comando, erano in cima». Lo sceriffo della contea di Butler, Michael Slupe, ha candidamente rivelato che un agente locale è salito sul tetto con una scala e ha visto Mattew Crooks. L'attentatore si è voltato minacciandolo e l'agente, che non era in grado di impugnare la pistola, è tornato di sotto. Poco dopo Crooks ha sparato a Trump.

Le evidenti falle del Secret service sono finite sotto la lente del Congresso. Lo speaker della Camera, Mike Johnson, ha annunciato che ci saranno udienze per indagare su quanto accaduto. «Convocheremo la direttrice del Secret service, Kimberly Cheatle e altri funzionari del Dipartimento per la sicurezza interna e dell'Fbi, il prima possibile». Il deputato Mark E. Green, presidente del Comitato per la sicurezza nazionale della Camera, ha scritto una lettera durissima: «La gravità di questo fallimento e di questo momento agghiacciante nella storia della nostra nazione non può essere sottovalutata».

Il Secret service si difende ribadendo che «il personale sul campo si è mosso rapidamente. La nostra squadra di cecchini ha neutralizzato l'aggressore e gli agenti hanno adottato misure di protezione».

E smentisce di avere spostato forze dal comizio di Trump in Pennsylvania per assicurare maggiore protezione alla first lady, Jill Biden, intervenuta a Pittsburgh durante una cena organizzata dall'associazione «Italian sons and daughters». Nel mirino c'è Cheatle, ex capo scorta di Joe Biden quando era vice di Obama, nominata dal presidente in carica capo del Secret service.

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