Il consiglio delle Chiese d'Oriente contro Kirill. C'è l'ipotesi (difficile) di destituire il patriarca

Il leader può giocare d'anticipo dichiarando "autocefala" la parte ucraina

Il consiglio delle Chiese d'Oriente contro Kirill. C'è l'ipotesi (difficile) di destituire il patriarca

La spaccatura all'interno della chiesa ortodossa e il fronte anti Kirill si fanno sempre più ampi. Anche se sarà molto difficile destituire il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, fortemente allineato alle posizioni di Putin. Scossa dagli effetti della guerra in Ucraina, la comunità della chiesa ortodossa si trova tra due fuochi: da un lato il Patriarcato schiacciato sulle posizioni del Cremlino, e dall'altro un gruppo massiccio di sacerdoti che chiedono un cambiamento.

L'occasione potrebbe essere la riunione del Consiglio dei patriarchi apostolici delle Antiche Chiese Orientali, i quattro membri dell'antica Pentarchia, da cui viene esclusa Roma: Costantinopoli, Alessandria, Gerusalemme e Antiochia. «L'incontro - sottolinea in un lungo editoriale l'agenzia specializzata AsiaNews - era pianificato da mesi, per valutare la scelta di Kirill di istituire un esarcato russo in Africa, sul territorio canonico di Alessandria, e ora si pone la questione avanzata da oltre 400 sacerdoti della Chiesa ortodossa in Ucraina, il giudizio sul sostegno del Patriarca alla politica di Putin».

La questione è stata posta formalmente da Andrej Pinuk della eparchia di Dnipropetrovsk, parte della Chiesa ucraina rimasta nel patriarcato di Mosca. Nel complicato puzzle delle chiese ortodosse si tratta degli ortodossi ucraini che, dopo lo scisma del 2018, hanno deciso di restare con Mosca e di non seguire Kiev. Il particolare rende la richiesta ancora più delicata. Tanto più che ora si chiede esplicitamente di «privare Kirill della sede patriarcale».

I circa 430 aderenti alla richiesta si sono rivolti anche al loro metropolita Onufryj di Kiev, affinché proclami autonomamente l'autocefalia, ma finora non ha risposto. È per questo che a Mosca diversi sacerdoti e vescovi russi consiglierebbero al Patriarca di prevenire il colpo, proclamando lui stesso l'autocefalia della parte ucraina. Una mossa astuta che potrebbe così impedire ai contrari di tentare, dall'interno, un golpe.

Intanto il Patriarca ortodosso di Mosca e di tutta la Russia prosegue la sua crociata senza perdere un'occasione. Durante una celebrazione nella cattedrale dell'Assunzione, all'interno del Cremlino, Kirill ha invitato la popolazione a stringersi intorno alla «città di Mosca, centro di tutte le Russie» per difendersi dai «centri di potere all'estero». «Solo nell'unità è la nostra forza, e se conserveremo nei cuori la fede dei nostri padri, allora la Russia sarà invincibile». «La vittoria - ha aggiunto - non è sempre quella delle armi, ma anche la vittoria dello spirito, e molti oggi vorrebbero che questo spirito scomparisse». Per il Patriarca di Mosca, il nemico «diffonde la confusione, crea nuovi idoli, attira l'attenzione sui nuovi pseudo-valori, per rovesciare le dimensioni della coscienza dell'uomo».

Congratulandosi con i cosmonauti russi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, Kirill ha lanciato una

stoccata contro l'Occidente, riferendosi alle icone ortodosse e una grande croce nella cabina. «Penso che i nostri colleghi occidentali non capiscano nulla di tutto ciò poiché per loro in assoluto è difficile capire la Russia».

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