Due fattori fanno tremare i sindaci di città piccole e grandi: il trend di risalita dei contagi e l'arrivo del Natale, il periodo per eccellenza in cui le persone si muovono, per fare shopping, per incontrarsi, per viaggia. E allora si corre ai ripari, da Bolzano a Catania, i primi cittadini cercano rimedi. Soluzioni più o meno fantasiose per recintare il virus, stratagemmi più o meno drastici, come ha già dovuto fare il sindaco di Nicolosi, nel catanese, che ha dichiarato il suo comune zona arancione e ha attuato un mini lockdown fino al 24 novembre. A Roma, a Trastevere e a Monti, e nelle vie dello shopping, si entrerà con il contapersone e sbarramenti per limitare assembramenti. Anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è in campo per salvaguardare la città con accessi più limitati alle zone di maggior richiamo.
Altro tema centrale sono i mercatini di Natale, a Trento, Bolzano, e Rovereto dove la tradizione è molto sentita, green pass con braccialetto ogni giorno di colore diverso e bancarelle in numero ridotto: ogni visitatore dopo aver mostrato la certificazione sanitaria riceve al check point un nastrino da legare al polso, una sorta di lasciapassare. «In base all'evoluzione della curva dei contagi - ha detto il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi - saranno adottate possibili restrizioni se i casi aumenteranno». Intanto Caramaschi ha ridotto gli stand del 30% e per evitare la ressa ha vietato i chioschi di cibi e bevande. Mascherina obbligatoria invece a Verona per le piazze dei Mercatini. Il sindaco Federico Sboarina ha firmato l'ordinanza che ne prevede l'utilizzo per tutti, cittadini e turisti. A piazza dei Signori, Cortile del Tribunale, Cortile Mercato Vecchio, ponte Pietra e ponte Castelvecchio, dunque, non entrano i no-mask. Un provvedimento che rafforza le misure anti-affollamento e tiene già conto dell'aumento di contagi emerso dai monitoraggi sanitari.
A Trieste, da domenica, tre aree sensibili per la vita dei cittadini - come il porto e il centro storico - sono state vietate alle manifestazioni, dopo tutto il
disagio provocato nei giorni scorsi dalle proteste dei no pass. Anche Gorizia si è mossa sulla stessa linea. Ad Aprilia, teatro di un focolaio nel basso Lazio, si valuta di tornare all'uso della mascherina anche all'aperto.
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