Un nuovo Dpcm con misure ancora più restrittive per arginare la diffusione del coronavirus potrebbe essere varato dal governo lunedì prossimo. Giuseppe Conte sa di aver ormai quasi esaurito tutti i jolly a sua disposizione. Il premier, che aveva passato gli ultimi mesi a rassicurare gli italiani di fronte all’eventualità di un secondo lockdown, adesso non può più nascondersi dietro un dito. La strategia del governo giallorosso si rivelata fallimentare, e la seconda ondata del virus – ampiamente prevista da esperti e scienziati – ha spazzato via il castello di sabbia costruito dall’esecutivo.
Nuovo Dpcm in vista
Dal momento che la curva epidemiologica continua a salire, con i casi quotidiani che hanno superato le 30mila unità, l’ipotesi del lockdown diventa sempre più concreta. In giornata è andata in scena una riunione di governo e maggioranza a palazzo Chigi. Per le prossime ore è stata convocata una riunione d’urgenza del Comitato tecnico scientifico (Cts).
Se ancora non bastano due indizi per fare una prova, ecco il terzo. Domani si terrà un’altra riunione decisiva, questa volta tra Conte e i capidelegazione che, assieme al ministro Francesco Boccia, dovrebbero sentire anche il parere delle Regioni sul da farsi. Ricordiamo infatti che sul tavolo, come ha spiegato lo stesso Boccia, troviamo anche restrizioni localizzate nelle aree dove i contagi hanno toccato valori particolarmente critici.
In queste ore il governo sta valutando i dati dell’analisi dell’Istituto Superiore di Sanità sull’impennata di contagi avvenuti nelle ultime settimane. Il premier è sotto pressione perché vorrebbe attendere ancora qualche giorno per valutare gli effetti dell’ultimo Dpcm. Ma il virus corre veloce e molti esperti sostengono che non ci sia più tempo da perdere.
Dalla scuola agli spostamenti: le ipotesi sul tavolo
Resta da capire che cosa conterrà il nuovo Dpcm. Al varo degli esperti, sottolinea l’Adnkronos, la serrata nazionale, chiusure mirate tra territori considerati più a rischio ma anche l'ipotesi di fermare gli spostamenti tra regioni, fatti salvi motivi di lavoro, salute e urgenza. Il Cts in corso sta riaggiornando l'elenco dei territori considerati più a rischio rispetto ai quali dovranno essere valutate nelle prossime ore misure più restrittive. Potrebbero arrivare nuove regole per gli orari dei negozi, oltre che ulteriori strette ad alcune attività commerciali.
Sul fronte scuola, fonti di maggioranza parlano di lezioni in presenza fino alla seconda media e didattica a distanza dalla terza media a tutte le scuole superiori.
Sarebbe questa la mediazione a cui si sta lavorando nel governo dopo il braccio di ferro dei giorni scorsi sulle nuove misure anti Covid per la scuola. L'ipotesi, tra l’altro, sarebbe stata avanzata dallo stesso premier e offerta al confronto con i ministri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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