Un'altra piroetta di Conte: i 5 Stelle tornano in Rai

L'ex premier sospende l'assenza del M5S dalle testate del servizio pubblico radiotelevisivo: "È indispensabile metterci la faccia e avere un filo diretto con gli italiani". Ora è rischio caos

Un'altra piroetta di Conte: i 5 Stelle tornano in Rai

L'Aventino di Giuseppe Conte sulla questione delle nomine Rai si è scagliato contro l'ennesima piroetta. Di certo non sorprende, visto che l'ex presidente del Consiglio più di una volta ha finito per smentire se stesso soprattutto da quando è alla guida del Movimento 5 Stelle. E lo ha fatto ancora una volta, con un netto cambio di passo rispetto alla linea dura che aveva deciso di intraprendere nei confronti del servizio pubblico. Ora il M5S è pronto a tornare nelle trasmissioni Rai, nonostante i giuramenti di battaglia che nelle scorse settimane avevano provocato tensioni.

Il dietrofront di Conte

Conte aveva deciso di adottare una decisione nettissima alla luce delle nomine Rai e a tal proposito aveva annunciato che il Movimento non avrebbe fatto sentire la sua voce nei canali del servizio pubblico. Probabilmente l'anno nuovo ha portato consiglio ed ecco che l'ex premier ha fatto sapere che il Movimento è pronto a garantire la sua presenza nelle trasmissioni che vanno in onda sui canali della Rai.

La conferma è arrivata direttamente da Conte, che ha annunciato il passo indietro dopo un periodo di malumori. Dunque è stata sospesa l'assenza dei pentastellati dalle testate del servizio pubblico radiotelevisivo sulla quale avevano convenuto lo scorso 17 novembre. "Una decisione - quella di oggi - che matura in uno dei momenti più delicati e difficili di questa pandemia, in cui è indispensabile metterci la faccia e avere un filo diretto con gli italiani per spiegare le decisioni con trasparenza e trasmettere forza e fiducia", ha informato il leader dei 5S.

Caos nel M5S

La scelta dell'ex presidente del Consiglio è destinata a essere motivo di forte agitazione all'interno dei 5 Stelle. Non solo lascerà scontento chi auspicava nel pugno duro a tempo indeterminato, ma darà manforte a tutti coloro che invece da sempre avevano contestato una scelta del genere. L'ultima mossa potrebbe così agitare la acque nel gruppo in vista della delicata partita per il Quirinale che già di per sé vede i grillini spaccati.

Un'apertura al passo indietro si era registrata già il 23 novembre scorso, quando aveva tenuto a precisare che la sua intenzione non era quella di "contrastare quella che è la funzione del servizio pubblico" né quella di "prendere una decisione irreversibile". Tra i 5 Stelle gli animi si erano fatti bollenti in merito alla questione Rai. In molti avevano contestato il pugno duro. "Ci ha messo il bavaglio", "Siamo contro la lottizzazione e facciamo la voce grossa perché ci fanno fuori dalla stanza dei bottoni?", erano alcune delle lamentele apparse sulle chat.

Nel mirino era finito pure Mario Turco, fedelissimo dell'ex premier: alcuni sospettavano che avesse "trattato per conto di Conte, nascondendolo ai gruppi parlamentari". Si parlava di un incontro a Palazzo Chigi tra Turco e Antonio Funiciello, capo di gabinetto del premier Mario Draghi.

Ma dai vertici del Movimento 5 Stelle avevano subito chiarito che Turco "ha ricevuto solo una informativa il giorno prima a trattative già chiuse, visto che poi a breve sarebbero usciti sui giornali i nomi dei direttori tg".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica