Conte e Grillo a Bibbona discutono sul M5s: pronti a mangiarsi il Pd?

Alleati del Pd, ma allo stesso tempo pronti ad inglobare i delusi in fuga dal Nazareno. Ecco come Conte vede il nuovo M5S

Conte e Grillo a Bibbona discutono sul M5s: pronti a mangiarsi il Pd?

Grandi progetti in casa Cinque Stelle, col padre putativo Beppe Grillo e l'ex premier Giuseppe Conte più che mai decisi a trovare la strategia giusta per tenere a galla il Movimento anche dopo aver sconfessato quasi tutti i punti cardine dello stesso. Domenica scorsa i due si sono dati appuntamento nella villa del comico a Marina di Bibbona (Livorno), come testimoniato da alcune foto postate sui social, ed avrebbero a lungo parlato di come riportare alla ribalta il loro partito ormai in un drammatico e costante calo di consensi. Nel 2023, in teoria, il popolo sarà finalmente chiamato alle urne per scegliere il nuovo governo e, per allora, la strategia deve essere chiara.

Le trame di Grillo e Conte

A quanto pare entrambi avrebbero in mente di riformare dalle fondamenta il Movimento 5Stelle, rendendolo più vicino alle idee del Partito democratico (del quale intendono restare alleati) ed allo stesso tempo traghettandolo verso idee più ambientaliste, l'ultimo disperato appiglio per ritagliarsi uno spazio politico proprio, pure se si tratta di una via poco originale e già percorsa da altri. Faro nelle pesanti ombre dei pentastellati, Giuseppi non ha mancato di esprimere la propria ammirazione nei confronti del partito dei Verdi tedeschi. Potrebbe addirittura esserci anche un cambio di simbolo per il Movimento. Ed in questo nuovo simbolo, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe entrare anche il numero 2050, ossia l'anno entro il quale l'Unione europea intende raggiungere il cosiddetto impatto climatico zero. Tutte ipotesi di gretiniana memoria.

Le mire sul Pd

Quello che è certo è che la notizia dell'ex premier come punta di diamante dei Cinque Stelle è già servita a togliere alcuni voti al Partito democratico, in questo momento più che mai in crisi dopo le dimissioni dalla carica di segretario di Nicola Zingaretti. Se da una parte il Movimento si propone come amico naturale del Pd, dall'altra non disdegna neppure di sottrarre elettori al proprio alleato. C'è anche chi teme che alcuni personaggi del calibro di Andrea Orlando, Francesco Boccia, Giuseppe Provenzano e lo stesso presidente della Regione Lazio finiscano col passare direttamente al fianco di Conte, lasciando il loro vecchio gruppo politico. In molti, al Nazareno, si lamento del fatto che Zinga stia attualmente passando più tempo a parlare con l'ex premier che con i suoi compagni di partito, come rivelato da Il Messaggero.

Il futuro del M5S

Se da una parte Davide Casaleggio continua ad agitare le acque dopo aver annunciato la prossima presentazione del suo manifesto “ControVento”, dall'altra Giuseppi si prepara a riformare il Movimento 5Stelle, con un programma atteso entro la fine del mese. Parola chiave: transizione ecologica, questo porta la disperazione per la perdita di consensi, con la rinuncia alla lotta al "sistema" tanto cara ai grillini "di primo pelo". Un nuovo partito in grado di attirare l'attenzione di alcuni dem scontenti, e che andrà a legarsi ai socialisti europei. Un nuovo Movimento all'interno del quale non ci sarà probabilmente spazio per i "duri e puri" stile Alessandro Di Battista, perché"non possiamo imbarcare chi è contro il governo Draghi, che per ora è il nostro governo". A far parte della squadra, invece, potrebbero esserci Virginia Raggi e Luigi Di Maio, particolarmente interessato al progetto dopo la notizia dell'abolizione del terzo mandato. Quanto all'attuale premier, Conte non intende opporsi a Mario Draghi.

Almeno, non per il momento. La speranza è che gli italiani non si dimentichino di lui, e possano, un giorno, rivolerlo come presidente del Consiglio. Insomma, la cattedra è una sistemazione temporanea prima di poter di nuovo spiccare il volo.

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