Campagna elettorale ad altissima tensione. Un tutti contro tutti – spesso tutti contro uno, ovvero il centrodestra – con accuse e arrembaggi particolarmente muscolari. Uno dei temi più dibattuti è sicuramente il reddito di cittadinanza, bandiera del Movimento 5 Stelle. Tra chi è pronto a rivoluzionarlo e chi vorrebbe apportare qualche modifica, il provvedimento continua ad essere difeso a spada tratta dai grillini. E Giuseppe Conte non lesina iperboli…
Ospite di Rainews24 il leader M5S ha stroncato senza mezze misure i progetti del centrodestra, a partire dalle proposte avanzate da Giorgia Meloni. “Togliendo il reddito di cittadinanza, la Meloni vuole la guerra civile”, il j’accuse di Conte: “Lei guadagna da oltre 20 anni 500 euro al giorno con i soldi dei cittadini e vuole togliere 500 euro al mese alle persone in difficoltà facendo la guerra ai poveri”.
Accuse piuttosto pesanti, nonché sconsiderate. Le parole sono importanti, lo sappiamo, ma Conte sembra averlo dimenticato pur di raccattare qualche voto. Ma la leader di Fratelli d’Italia non ha lasciato correre. “Non ci sarà nessuna rivoluzione sociale”, la posizione della Meloni a margine di un comizio elettorale all’Aquila: “Quando Fratelli d'Italia dovesse realizzare il suo progetto che è quello di dare e fare assistenza verso chi non può lavorare e di immaginare per chi è in condizioni di lavorare di avere un posto di lavoro, non ci sarà in Italia nessuna rivolta nessuna rivoluzione”.
Ma la stilettata di Conte non è piaciuta neanche agli altri partiti. Matteo Renzi ha stigmatizzato in maniera perentoria: “Il leader grillino è un irresponsabile quando evoca la guerra civile se sarà cancellato il reddito di cittadinanza. Non è un caso che sia supportato da Trump”, le sue parole a Corriere TV. Tranchant anche l’azzurro Francesco Paolo Sisto: “Le dichiarazioni di Conte sono di una gravità inaudita, frutto del noto analfabetismo democratico grillino e di una allarmante mancanza di contenuti che non siano quelli del più becero populismo.
Il centrodestra, e Forza Italia in primis, non ha bisogno di suggestioni malsane ma rivendica un messaggio chiaro e concreto, basato sulla riforma del fisco, sull'aiuto a chi ha bisogno, su serie politiche per il lavoro – l’analisi del sottosegretario alla giustizia in una nota - Una solida cultura di governo che si contrappone alla demagogia più volgare e pericolosa”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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