La strada da seguire è stata tracciata da subito: tentare fino all'ultimo secondo disponibile di portare avanti la legislatura ed evitare il ritorno al voto grazie al soccorso dei voltagabbana. Al premier Giuseppe Conte rimangono circa 24 ore: domani pomeriggio terminerà il primo giro di consultazioni con il capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha chiesto numeri certi e non risicati come quelli ottenuti la scorsa settimana al Senato. Il presidente del Consiglio non ha posto veti nei confronti di Matteo Renzi, ma preferirebbe costruire una "sua" maggioranza per poi trattare con Italia Viva da una posizione più forte senza dunque sottomersi a ricatti. Per farlo punterà fino a domani sui responsabili anche se, almeno per il momento, le trattative faticano a decollare.
La situazione creatasi a Palazzo Madama non rispecchia le aspettative giallorosse. Da parte dell'avvocato ci sarebbe la forte tentazione delle elezioni anticipate nel caso in cui dovesse fallire l'operazione costruttori. Lo stallo è dovuto anche alle accuse incrociate tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico, con i due schieramenti che non nascondono lamentele poiché si aspettavano dagli altri alleati una maggiore azione nel reclutamento dei voltagabbana. La sensazione di immobilismo viene confermata dalle parole di chi è in prima linea per raccattare qualche altro voto: "Tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto". "I numeri questi sono... E molto difficilmente cambieranno", aggiungono fonti della maggioranza.
La mossa giallorossa
Al di là delle tensioni sullo scouting politico, M5S e Pd hanno già pronto un piano segreto per blindare la poltrona fino al 2023. Nelle telefonate delle ultime ore, soprattutto tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, si starebbe valutando l'ipotesi di una strategia alternativa con un obiettivo chiaro: tirare a campare in corso d'opera. Infatti, scrive Marco Antonellis su Affari Italiani, l'intenzione sarebbe quella di far partire il Conte-ter a prescindere per poi trovare ulteriori costruttori nelle settimane successive. La speranza degli alleati è che altri voltagabbana si palesino una volta reso operativo il nuovo governo.
Ma il quadro per ora resta piuttosto ballerino. "Bisogna fare i conti con quello che passa il convento", si continua a ripetere tra le mura giallorosse.
Conte dovrà comunque darsi una mossa se non vuole bruciarsi l'ultima opportunità per restare a Palazzo Chigi: dal Quirinale fin da subito hanno chiesto numeri certi e solidi. Una condizione che allo stato attuale non può essere garantita dalla maggioranza. Dal Colle saranno inflessibili o chiuderanno un occhio e concederanno ulteriore tempo al premier?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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