"Renzi? Non voglio umiliarmi". Conte punta sui voltagabbana

Il premier mira a costruire una "sua" maggioranza e trattare con Italia Viva senza accettare ricatti. Ma è forte la tentazione delle elezioni se salta la ricucitura

"Renzi? Non voglio umiliarmi". Conte punta sui voltagabbana

Il premier avrà ancora poco più di 24 ore per cercare altri voltagabbana in Senato: se non ci riuscirà, le speranze di partorire un Conte-ter diminuirebbero e la permanenza a Palazzo Chigi verrebbe messa a serio rischio. A meno che non si torni a bussare alla porta di chi ha ritirato la delegazione del proprio partito e ha accusato il presidente del Consiglio di un "vulnus democratico". Gli occhi sono puntati sul contenuto che oggi Italia Viva porterà nel corso delle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ieri Matteo Renzi è tornato prepotentemente all'attacco, giudicando un "autentico scandalo" la creazione di "gruppi improvvisati" attraverso "una gestione opaca delle relazioni personali e istituzionali". Tiene a chiarire che le porte sono aperte a tutti, compreso Giuseppi, ma le bombe sganciate nelle scorse ore hanno ovviamente un peso.

L'avvocato riferisce ai suoi che non intende mettere veti ai renziani. Anzi, si dice "contento" per l'ipotesi di un rientro in maggioranza. "Ma non mi umilierò in alcun modo", tiene a precisare. Infatti il premier, come spiega ilGiornale in edicola oggi, vuole restare alla guida del Paese puntando sui responsabili: proprio ieri è nato a Palazzo Madama il gruppo denominato "Europeisti Maie-Centro Democratico". Le trattative sembravano aver ripreso il giusto ritmo, visto che in serata il forzista Luigi Vitali aveva annunciato il sostegno a Conte. Tuttavia stamattina, dopo una telefonata con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, ci ha ripensato e dunque non farà da stampella ai giallorossi. Così le cose si mettono nuovamente in salita.

Si ricuce con Renzi?

I numeri al Senato sono ancora risicati. Da cornice fa il terrore del Movimento 5 Stelle di tornare al voto: nel gruppo c'è chi vorrebbe aprire al dialogo con Italia Viva, sedendosi al tavolo e trovando una sintesi comune evitando i temi divisivi. La linea emersa al termine dell'assemblea è chiara: il reggente Vito Crimi ha consigliato ai pentastellati di "mettere da parte i personalismi" e le "storie personali" per "tirare avanti". Occhio però alla reazione dell'ala intransigente che, in caso di ricucitura con Renzi, potrebbe far mancare il proprio appoggio. Non dimentichiamo che lo stesso Crimi pochi giorni fa aveva sostenuto a gran voce: "Allora lo ribadisco, a scanso di ogni equivoco: per il Movimento non ci sono margini per ricucire con Renzi, la porta è definitivamente chiusa". E l'ultima nota dei 5 Stelle va proprio in questa direzione: "Ha scatenato una crisi scellerata, non ha a cuore l'interesse dell'Italia".

Come vi abbiamo raccontato ieri, i rapporti tra Conte e Renzi sono freddi. L'ultimo sms scambiato tra i due risale al 6 gennaio, prima dell'apertura della crisi. Il presidente del Consiglio sa benissimo di non essere nelle condizioni di porre un veto sull'ex sindaco di Firenze. Ecco perché, scrive il Corriere della Sera, vorrebbe puntare su una "sua" maggioranza per avere la sufficienza numerica e trattare con Italia Viva da una posizione di maggiore forza senza accettare ricatti.

Ma se il piano dovesse fallire? A quel punto, secondo La Stampa, Conte potrebbe essere tentato dalle elezioni anticipate forte dei numeri dei sondaggi che gli conferiscono una significativa importanza politica nella coalizione di centrosinistra (compreso il M5S). Sul calendario c'è già una data cerchiata in rosso: gli italiani potrebbero tornare al voto domenica 11 aprile. Però le alternative sul tavolo restano diverse e pertanto le consultazioni elettorali rappresentano l'ultima spiaggia.

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