Conte teme la trappola: spuntano i nomi di chi può sostituirlo "al buio"

Uno sgambetto al premier può portare un nuovo inquilino a Palazzo Chigi: si fanno 3 nomi per il successore. Divisioni per il ritorno con Renzi. E il Quirinale mette i paletti

Conte teme la trappola: spuntano i nomi di chi può sostituirlo "al buio"

Lo mette al conto. Lo sa perfettamente. Conosce benissimo i rischi. Fino all'ultimo ha provato a cercare un'altra soluzione, ma la strada delle dimissioni sono state obbligate: Giuseppe Conte è salito al Quirinale per annunciare il passo indietro dopo il pressing dei giorni scorsi portato avanti da Movimento 5 Stelle e Partito democratico, che temevano di sbattere al Senato sulla relazione del ministro Alfonso Bonafede. L'incidente così è stato evitato e il premier si è giocato l'ultima carta che aveva in mano: consegnare la palla nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella nella speranza di ottenere il reincarico per formare una nuova maggioranza, più stabile e compatta rispetto a quella raccogliticcia incassata a Palazzo Madama la scorsa settimana.

A questo punto gli scenari sono molteplici: il presidente del Consiglio nel giro di poche ore potrebbe trovare un gruppo di voltagabbana per aiutarlo a proseguire nella sua azione di governo; un'ulteriore ipotesi è il rientro di Italia Viva in maggioranza (l'opzione crea non poche divisioni nei gruppi parlamentari) ma non è da escludere in tal caso una sostituzione a Palazzo Chigi. È proprio questo il timore avanzato recentemente dall'avvocato: nonostante gli alleati abbiano più volte ribadito la totale fiducia nei suoi confronti e l'intenzione di proporre la sua figura nelle consultazioni (che partitranno domani pomeriggio) con il presidente della Repubblica, nessuno può dargli alcuna garanzia. Dopo le dimissioni, si sa, tutto è aperto e tutto può accadere. Si balla. Nessuno è da considerarsi salvo.

I nomi del nuovo premier

La strategia di Conte sarebbe quella di presentarsi al Quirinale con una bozza del numero di senatori, costituiti in gruppi, in grado di sostituire i renziani e fargli così avere un nuovo incarico. Il presidente Mattarella vorrebbe numeri certi, tempi rapidissimi e una maggioranza coesa. Senza dimenticare che vi sarebbero diverse alternative a Giuseppi. Si continua a fare il nome di Marta Cartabia, presidente emerito della Corte Costituzionale, che diventerebbe così la prima donna premier. Circolano inoltre i profili dell'economista Carlo Cottarelli, del governatore di Bankitalia Ignazio Visco e del segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni. Lo scenario delle elezioni anticipate è quello meno concreto, anche se c'è una data da cerchiare in rosso perché nei prossimi mesi gli italiani potrebbero essere chiamati alle urne.

Inutile negarlo: è Matteo Renzi ad agitare principalmente le paure di Giuseppi. Che comunque sostiene come ora sia giunto il momento della verità: "Con le consultazioni, al Quirinale, ci sarà finalmente un chiarimento, verrà fuori tutto, verrà fuori se davvero come dicono da Iv non ci sono problemi sui nomi". Il fondatore di Italia Viva davanti al capo dello Stato metterà o no il veto sull'avvocato? Se sì, come già detto, si aprirebbero diverse piste per il suo successore che potrebbe essere incarnato non per forza da figure tecniche ma anche da quelle politiche. I grillini potrebbero avanzare l'idea di occupare Palazzo Chigi proponendo magari Stefano Patuanelli, attuale ministro dello Sviluppo economico, oppure il presidente della Camera Roberto Fico. Il Pd potrebbe invece proporre Dario Franceschini o Lorenzo Guerini.

C'è però un nome ancora più forte di cui ilGiornale ha dato notizia nella giornata di ieri: Luigi Di Maio potrebbe essere tentato, visto che da tempo - come riporta La Stampa - si starebbe confrontando direttamente con Conte per valutare le mosse da fare e i tempi della strategia. Lo staff del ministro degli Esteri tuttavia smentisce: "Vengono narrate pseudo tensioni e oscure trame, tutte inesistenti, tra Conte e Di Maio, con lo scopo di indebolire l'azione di questo governo che sta continuando a lavorare con il massimo sforzo per fronteggiare la pandemia".

Negano per motivi di circostanza o veramente Di Maio non ha intenzione di vestire i panni del presidente del Consiglio? Sicuramente resterà centrale in un ipotetico nuovo esecutivo con il M5S. Da vedere quali saranno le scelte del presidente della Repubblica e in quale direzione soffierà il vento quando tutti saranno in bilico.

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