Si combatte su nove fronti diversi nella regione di Lugansk, nell'est dell'Ucraina, ma l'obiettivo principale di Mosca resta la città strategica di Severodonetsk, dove continua la resistenza dei soldati ucraini asserragliati con oltre cinquecento civili nell'impianto chimico di Azot. Ormai le forze filorusse dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk sono entrati nel perimetro dello stabilimento, dove però i combattenti ucraini stanno opponendo resistenza. Notizia di ieri è che, dopo il fallimento del primo corridoio umanitario, i separatisti filorussi ne apriranno altri per i civili che vogliono essere evacuati. Ma per il governatore militare della regione, Serhiy Gaidai, al momento è impossibile farli uscire a causa dei continui bombardamenti. «Se qualcuno uscisse, avrebbe una probabilità del 99% di morire», dice.
Severodonetsk, città chiave per arrivare a conquistare il Donbass, è sotto attacco da giorni. Si combatte duramente anche casa per casa. «Le forze ucraine hanno bisogno di artiglieria a lungo raggio per respingere i russi a una distanza di sicurezza», spiega il governatore Gaidai, sottolineando che le «per quasi quattro mesi i russi non hanno avuto vittorie significative, poi hanno gettato tutte le loro riserve nel catturare Severodonetsk». La città è quasi totalmente isolata dopo che sono stati distrutti i tre ponti di accesso, costringendo il comando delle forze armate ucraine a trovare modi alternativi per rifornire l'esercito che sta resistendo. La maggior parte degli abitanti ha lasciato la città, ma ci sono ancora circa 10mila abitanti sotto le bombe dei 100mila che c'erano prima dell'inizio dell'invasione russa. Giorno dopo giorno aumenta la distruzione in quest'area strategia e le truppe russe continuano a bruciare i villaggi, anche se molti attacchi vengono respinti. Anche il Donetsk, l'altra Oblast del Donbass conteso, continua ad essere sotto attacco. Ieri il sindaco Alexei Kulemzin ha annunciato che la città è stata bombardata e che ci sono vittime. «Il centro città ha tremato di nuovo», la scritta comparsa sul suo canale Telegram. La guerra di attrito che stanno combattendo i russi non è indolore per loro. «L'esercito di Mosca perde centinaia di soldati, poi trova le riserve e continua a distruggere Severodonetsk», spiega il governatore Gaidai. Ingenti perdite umane per Mosca, ma non solo. Dall'inizio della guerra le forze di Putin, secondo il generale Mark Milley, capo del capo di stato maggiore dell'esercito americano, hanno perso il 20-30 per cento dei suoi veicoli blindati. «Gli ucraini usano l'artiglieria molto meglio e manovrano e combattono in modo molto più efficace», chiarisce l'alto ufficiale.
Anche Lysychansk, la città gemella di Severodonetsk, continua ad essere bombardata.
Almeno 3 civili sono rimasti uccisi e altri 7 feriti in un raid aereo russo che ha colpito un edificio in cui si erano rifugiate diverse persone. Mentre nelle zone operative marittime del Mar Nero e dell'Azov, l'obiettivo principale del nemico è bloccare le spedizioni civili, anche ricorrendo ad armi ad alta precisione.
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