L’allarme epidemia fa paura. E, mentre la Borsa trema, il coronavirus ha minato i passi di un governo già poco stabile. Giuseppe Conte e compagni sono alla sbarra. Da giorni. C’è chi è considera il loro operato giusto e adeguato. Chi proprio non mastica le parole di rassicurazione dell’avvocato del popolo. La sentenza, l’ultima in ordine di tempo, arriva proprio dagli italiani.
Secondo il sondaggio di Alessandra Ghisleri, realizzato per “L’Aria che tira”, i dati sulla fiducia nei confronti dell’esecutivo (in merito alle misure prese per combattere l’epidemia) subiscono un brusco calo. Una settimana fa, quando il virus non era arrivato in Italia, il 50 per cento temeva la diffusione. Mentre il 70 per cento si dichiarava soddisfatto dalla reazione del governo per debellare il pericolo. Lo spiega la direttrice di Euromedia Research. Ad oggi la situazione si ribalta. E sono molti, moltissimi gli italiani che diffidano dell’andazzo dei giallorossi. Messi alla prova dall’emergenza. Meno del 50 per cento ripone fiducia nel governo, mentre il 70 per cento teme e non poco il coronavirus nato in Cina. Numeri che mettono a repentaglio l’intero sistema italiano in un clima di certo non favorevole, anche dal punto di vista economico.
Una recessione tecnica provocata dagli effetti negativi del coronavirus sarebbe infatti dietro l’angolo. È questo il rischio più grande che sta correndo il nostro Paese secondo alcuni esperti. Come sottolinea un articolo del Financial Times, se dopo il – 0,3% segnato nell’ultimo trimestre del 2019 il Pil italiano dovesse scendere ancora, subendo una nuova contrazione nel primo trimestre per via dell’emergenza sanitaria, allora per l’Italia sarebbero guai seri. Roma entrerebbe tecnicamente in recessione, segnando due trimestri consecutivi sotto il segno meno.
Ma torniamo al sondaggio. “Il valore del Pil delle regioni colpite - spiega la sondaggista - è una parte preponderante di tutto il Paese, bisogna fare rete”. C’è poi dell’altro, racconta ancora la Ghisleri: “Inoltre, un dato fondamentale è anche quello della sicurezza delle proprie sanità regionali: Lombardia e Veneto hanno tra i migliori servizi sanitari dello Stivale. Chi vive in regioni dove non ci sono casi, non sa se non ci siano effettivamente oppure siano stati fatti tutti i tamponi, i controlli e gli esami approfonditi come in Lombardia e Veneto. Qui chiunque sia entrato in contatto con i contagiati o i sospetti contagiati, subisce un controllo a catena…”. Infine, uno sguardo finale alla città di Milano, blindata.
Sotto la Madonnina è arrivata l’ordinanza che chiude bar e pub alle 18 di sera, obbligando anche alla chiusura scuole, palestre, musei, cinema e altri luoghi di aggregazione.
La Ghisleri, a tal proposito, spiega: “C’è un controllo molto attento e, come la buona informazione, è cosa molto utile. Però per sarà un problema: è una città che vive di locali, musei, attività commerciali quasi 24 ore su 24…”. E chissà cosa penseranno gli italiani di questa scelta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.