«Il tuo domani conta, non fartelo scappare». Evidentemente gli italiani ci credono. Così, anche grazie a un accattivante spot tv, nel terzo giorno di collocamento del nuovo Btp Valore si conferma il buon vento, con la raccolta totale che ora sfiora 13 miliardi: 3,58 i miliardi arrivati nella sola giornata di ieri. Già superate quindi le previsioni che per l'intero periodo di sottoscrizione giudicavano un buon risultato a 10-12 miliardi. «Siamo già oltre il target del dipartimento del Tesoro e molto prossimi al target che io mi ero dato personalmente», ha detto ieri a Sky il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, sottolineando che è un «segnale di fiducia» verso l'Italia. Non è finita qui perché sarà possibile sottoscrivere il titolo anche oggi e domani. La prima edizione del Btp Valore, a giugno, aveva chiuso con 18,2 miliardi e questa replica ne sta eguagliando il successo. Eppure chiedere fiducia oggi è decisamente più difficile rispetto a giugno perché nel frattempo la Bce ha alzato i tassi altre tre volte, portando il costo del denaro al 4,75 per cento.
L'aggressività delle principali banche centrali, impegnate a strangolare la crescita dei prezzi senza badare agli effetti depressivi sull'economia, sta facendo schizzare i rendimenti dei titoli di Stato: ieri il nostro Btp decennale è arrivato alla soglia del 5% per la prima volta dal 2012, il decennale americano è giunto fino al 4,8% e perfino il Bund tedesco ha sfiorato la soglia del 3%, anche in questo caso è la prima volta da dodici anni a questa parte. Insomma, la situazione non è facile per nessuno e in particolare per un Paese ad alto debito come l'Italia, ma uno spread Btp-Bund (il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e quello tedesco) ieri stabile a 196 punti significa che non esiste alcuna crisi di fiducia dei mercati nei confronti dell'Italia.
A maggior ragione se gli italiani, solo ieri circa 138mila contratti sottoscritti, continueranno ad aderire con queste proporzioni alle emissioni del Tesoro. Da quando Giorgetti siede in via XX Settembre sono state lanciate quattro emissioni principalmente o completamente rivolte alle famiglie con due edizioni del Btp Italia (indicizzato all'inflazione) e due del Btp Valore (il titolo con rendimenti crescenti): ebbene, seppur con dati provvisori ed escludendo la raccolta presso gli investitori istituzionali, finora gli italiani hanno investito circa 47 miliardi in titoli del Tesoro, che equivalgono a due manovre di Bilancio come quella che sta per vedere la luce. L'ultimo Btp Valore sta piacendo parecchio per alcune sue caratteristiche. Una di queste è la durata: per avere il premio fedeltà dello 0,5% sul capitale investito i soldi devono rimanere impegnati per 5 anni (4 per l'emissione di giugno) che vuol dire avere un orizzonte più vicino rispetto al classico decennale.
Inoltre, il rendimento annuale è a salire: per i primi tre anni viene riconosciuto un tasso minimo garantito del 4,10%, che sale al 4,50% per il quarto e il quinto anno.
Infine, quest'ultima edizione propone il pagamento di cedole a livello trimestrale. Si tratta di una novità assoluta, che si differenzia da quanto previsto dal primo Btp Valore che invece prevede una ricompensa agli investitori su base semestrale.
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