In Sicilia, dove solo sette over 80 su dieci hanno ricevuto la prima dose e oltre 120mila anziani non sono ancora immunizzati, 250mila dosi di AstraZeneca giacciono inutilizzate nei frigoriferi. E sta per partire non solo la somministrazione ai cittadini dai 50 anni in su, ma anche il piano delle isole Covid free. Il governatore Nello Musumeci rompe le regole del piano nazionale e va per la sua strada, sulla scia di quanto sta facendo in Campania il collega Vincenzo De Luca, che ha già ultimato la vaccinazione di massa di Procida e sta per concludere quella di Ischia e Capri.
Nessuno strappo, per Musumeci, ma solo la necessità di correre «per uscire dal tunnel». «Spero che il generale Figliuolo voglia comprendere che da parte nostra non c'è alcuna volontà di essere disobbedienti, ma avvertiamo tutti il peso della responsabilità», dice. Il commissario straordinario era stato chiaro sulla necessità di mettere in sicurezza i più fragili prima di passare ad altre classi di età, ma il presidente della Sicilia non ritiene comunque di poter essere accusato di fughe in avanti. «Mi pare che a Procida siano stati tutti vaccinati e per me non esistono due Italie», replica. Ieri è partita la comunicazione al generale Figliuolo, che oggi affronterà il tema delle vaccinazioni di massa per mettere in sicurezza le isole nel corso di una conferenza organizzata dal governo. Musumeci aveva già inviato due lettere a Roma chiedendo di poter aprire alle vaccinazioni per gli under 50, ma la risposta è sempre stata la stessa: sarà possibile solo quando saranno stati messi al sicuro gli ultra 80enni. «Un principio nobile - controbatte il governatore - che condividiamo pienamente, ma è chiaro che non abbiamo poteri sanzionatori o coercitivi per convincere i diffidenti, gli ultraottantenni e persino i soggetti fragili, a sottoporsi al vaccino». Quindi si passa oltre, ai più giovani, ai nati fino al '71 compreso, che da oggi possono prenotare. Al momento, nell'isola, risulta già immunizzato (con doppia dose o monodose del vaccino J&J) il 10 per cento di tutta la popolazione, mentre la prima somministrazione copre il 21 per cento dei siciliani. Venerdì si parte poi con l'immunizzazione dei cittadini dai 18 anni in su di Lampedusa e Linosa, lunedì di quelli delle isole minori. L'ordine di scuderia è accelerare il più possibile, soprattutto ora che l'estate è alle porte. Senza fare distinzioni tra un vaccino e l'altro. Eppure la storia travagliata del farmaco anglo-svedese ha lasciato il segno, soprattutto in Sicilia. «Aver registrato qui cinque decessi che secondo i mass media potevano essere collegati alla somministrazione di AstraZeneca ha determinato un psicosi.
Questo ha frenato non solo la fascia anagrafica interessata, ma ha anche avuto una ricaduta negativa sugli ultra ottantenni», spiega Musumeci. Adesso basta: «Niente più vaccini tenuti nei frigo per mesi, dobbiamo andare avanti e vaccinare quanta più gente possibile».
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