Da Roma a Budapest. Sale la tensione sul caso di Ilaria Salis, la trentanovenne cittadina italiana detenuta in Ungheria da undici mesi, accusata di avere aggredito due attivisti di estrema destra durante gli scontri in occasione del «Giorno dell'onore», un raduno neonazista in cui si commemorano i soldati ungheresi e tedeschi uccisi durante l'assedio di Budapest da parte dell'Armata Rossa nella Seconda guerra mondiale. Un anniversario che cade proprio in questi giorni. E la temperatura sale. Sia in Italia sia in Ungheria. A Roma, innanzitutto. Nella Capitale i soliti ingegneri del caos collegano la guerra a Gaza e la detenzione di Salis. «Dall'Ungheria alla Palestina: free them all», questo lo slogan comparso su uno striscione srotolato in testa al corteo da parte di anarchici e studenti. Ci sono stati momenti di tensione quando un gruppo di circa quaranta estremisti si è allontanato dalla manifestazione principale, con l'obiettivo di arrivare in zona Porta Pia, proprio davanti alla sede dell'ambasciata ungherese. A quel punto i manifestanti hanno tentato di superare lo sbarramento e si sono scontrati con gli agenti delle forze dell'Ordine. «Siamo tutti antifascisti. Tutti fuori dalle galere. Palestina libera», è stato uno dei cori intonati per le strade di Roma. Nessuno scontro, ma c'è stato un presidio per la liberazione di Salis anche a Milano.
Al sit-in milanese, convocato dai Sentinelli, hanno partecipato diverse associazioni. Dall'Anpi a Amnesty International. A Milano si sono fatti vedere alcuni esponenti della sinistra, tra cui il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino. Un circolo del Pd del capoluogo lombardo ha ospitato ieri sera il legale italiano di Salis, Eugenio Losco, che ha dialogato con la deputata dem Silvia Roggiani.
Tensione alle stelle anche a Budapest. Dove è comparso un murales in cui si vede una donna impiccata a una forca. Sul vestito due scritte: Ila e antifà. Inequivocabile il riferimento all'attivista italiana. Sulla vicenda è già partito un approfondimento da parte della Farnesina. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto all'ambasciatore italiano in Ungheria di verificare con le autorità locali i fatti relativi alla comparsa del murales. L'ambasciatore, spiega la Farnesina, «effettuerà i passi necessari a confermare alle autorità ungheresi che il governo italiano sostiene la tutela della dignità e della sicurezza della signora Salis». Mentre la deputata del Pd Debora Serracchiani attacca il governo e parla di «immagini eloquenti e scioccanti». Ed è caos in Ungheria. La polizia ha vietato le manifestazioni dell'estrema destra previste per questi giorni.
E si è dimessa la presidente magiara Katalin Novàk, dopo le pressioni nei suoi confronti a causa della grazia che aveva concesso, nell'aprile dello scorso anno, a un uomo condannato per complicità in un caso di abuso sessuale su minori.
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