Lo scontro, poi la mediazione: cos'è successo nel Cdm

Il ministro ha già spento l'incendio tra il premier e il leader della Lega. Ora il governo apre: "Se i dati lo consentiranno, si potrà cancellare il coprifuoco"

Lo scontro, poi la mediazione: cos'è successo nel Cdm

L'allarme sembra essere già rientrato. E il merito, di certo non è una sorpresa, va a Giancarlo Giorgetti. L'astensione della Lega in Consiglio dei ministri sul decreto Covid ha rappresentato la prima vera spaccatura nel governo: il Carroccio ha deciso di astenersi e di non dare parere favorevole al dl sulle riaperture. Secondo gli esponenti del partito di via Bellerio mancano coraggio e fiducia verso gli italiani. I relativi ministri si aspettavano infatti che venissero accolte le istanze delle Regioni, le quali chiedevano di ampliare il coprifuoco di un'ora (quindi a partire dalle ore 23) e il via libera ad altre attività economiche (come i ristoranti al chiuso). La linea rigorista però non ha concesso un maxi-allentamento e così la Lega ha scelto di non fornire il proprio appoggio alla nuova norma.

L'intervento di Giorgetti

I presenti al Cdm raccontano un certo stupore del premier Mario Draghi, che avrebbe messo subito le cose in chiaro e si sarebbe detto preoccupato per le possibili ripercussioni per la mossa dei salviniani: "È un precedente grave. Prendiamo atto, è molto grave". Anche perché era stata raggiunta un'intesa unanime e così il metodo sarebbe potuto diventare inaccettabile per gli altri alleati: "Abbiamo già fatto tanto, ci siamo assunti una responsabilità con queste misure. Se tocchiamo l'impianto, non troviamo più un punto di equilibrio". I timori di Palazzo Chigi sono forti: ci si interroga se in questo modo Salvini abbia semplicemente voluto evitare di lasciare lo spazio delle polemiche solo a Giorgia Meloni o se realmente si stia preparando per sfilarsi dall'esecutivo.

Tuttavia a Giorgetti son bastate poche ore per far calmare le acque all'interno del governo. Il ministro dello Sviluppo economico si è subito messo all'opera per ricucire lo strappo e spegnere l'incendio che rischiava di espandersi in maniera pericolosa. I pontieri hanno lavorato tutta la notte sull'asse Palazzo Chigi-via Bellerio per far scemare la tensione. E qualche risultato inizia a vedersi: è stato assicurato che "se i dati lo consentiranno si potrà rinunciare al coprifuoco delle 22". Viene inoltre chiarito che il divieto di circolazione, dati permettendo, non è destinato a durare per tutta l'estate.

Nel frattempo, spiega Marco Antonellis su Italia Oggi, si starebbe lavorando per un faccia a faccia tra Draghi e Salvini. "Appena sarà decantata la situazione. Vedrete. Salvini terrà il punto ancora per un po' ma poi le acque si calmeranno", spiega un big leghista.

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