Per quel progetto Alan Friedman era disposto a impegnarsi un anno e mezzo. Tanto il tempo che voleva destinare al suo nuovo lavoro. Un libro, ma anche un documentario e una serie di faccia a faccia, per raccontare la vita e la carriera dell'ex premier Silvio Berlusconi.
"Non avevo tantissime speranze di un sì", scrive sul Corriere lo stesso Friedman, ricordando come sul Financial Times o sull'edizione internazionale del New York Times non avesse sempre trattato con i quanti il Cavaliere. "Ero ancora in mezzo alla polemica sul caso Monti", ricorda. Perché allora - era marzo del 2014 - era uscito da poco il suo libro, Ammazziamo il Gattopardo.
Qualcosa fece evidentemente dire di sì a Berlusconi, perché ieri la notizia della pubblicazione di una sua biografia è diventata ufficiale. Cento ore di interviste, un dialogo a tutto tondo, si trasformeranno in un libro edito da Rizzoli, che per il mercato statunitense uscirà pubblicato da Hachette.
"Ho detto che si sarebbe potuto realizzare soltanto con un accesso senza restrizioni e senza condizioni". Chiaro il punto di partenza dettato dall'editorialista del Corriere della Sera, che non voleva "scrivere la storia di un santo, nessuna agiografia" e prometteva di non fargli sconti. "Volevo scrivere la storia di una vita straordinaria, una vita controversa, ma anche una vita iconica e affascinante".
Dal successo imprenditoriale ai processi, dall'amore per il Milan alla famiglia,
nel libro di Friedman ci sarà tutto: il Berlusconi pubblico e quello privato. "Mi fido di lui - ha detto l'ex premier - Come disse Steve Jobs al suo biografo: 'Io le racconterò la mia storia, lei scriverà ciò che vuole'".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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