Covid, lo studio misterioso sui decessi: ma chi c'è dietro?

Lo strano passaggio contenuto nella memoria difensiva del governo nella causa civile sul Covid: "Allentamento prematuro delle misure, aumenterà mortalità". Ma di quali analisi si parla?

Covid, lo studio misterioso sui decessi: ma chi c'è dietro?

Dopo i “rischi ragionati” di Mario Draghi, le riaperture di aprile e il liberi tutti estivo, da qualche giorno è tutto un fiorire di appelli alla prudenza. Medici, politici, scienziati: un po’ di paura per l’autunno che verrà, c’è eccome. Non si era però mai arrivati a dichiarare quanto messo nero su bianco dall’Avvocatura dello Stato il 5 luglio scorso. Un vero e proprio allarme. Per gli avvocati che difendono Palazzo Chigi e il ministero della Salute, infatti, se non verranno rafforzati nei prossimi mesi “gli interventi non farmaceutici” (cioè le restrizioni) vedremo nuovamente schizzare in alto il numero dei decessi causati dalla Covid-19.

Il passaggio è contenuto nella nota di trattazione consegnata dai tre avvocati dello Stato al Tribunale Civile di Roma. L’occasione è la causa civile firmata da oltre 500 familiari delle vittime del Covid, che si sono affidati a un pool di legali, guidati da Consuelo Locati, per ottenere un risarcimento per la perdita dei loro cari. Nelle 36 pagine di memoria difensiva (leggi qui), l’Avvocatura cerca di smontare le accuse secondo cui il governo Conte II non avrebbe “agito secondo l’ordinaria diligenza gestionale sanitaria”, favorendo così l’avanzare della pandemia. Nel testo vengono analizzati i dati dei contagi in tutto il mondo, mettendoli a confronto con il “modello italiano”. Si parla poi delle varianti emerse qua e là. Si fa un po’ di confusione sul calcolo dei decessi (leggi qui). E infine viene presentato un passaggio che sa di fosca previsione per il futuro: “L’analisi dei modelli - si legge nell'atto difensivo - mostra che, a meno che gli interventi non farmaceutici (NPI) non continuino o vengano rafforzati nei prossimi mesi, dovrebbe essere previsto un aumento significativo dei casi e dei decessi correlati a Covid-19 nell'UE/SEE. Sebbene la vaccinazione mitigherà l'effetto della sostituzione con varianti più trasmissibili e la stagionalità potrebbe potenzialmente ridurre la trasmissione durante i mesi estivi, l'allentamento prematuro delle misure potrebbe portare a un rapido aumento dei tassi di incidenza, casi gravi e mortalità”.

Il testo sembra redatto da Roberto Speranza, da sempre indefesso rigorista e al tempo delle riaperture il più restio dei ministri. Però vederlo scritto a luglio, quando la campagna di vaccinazione corre veloce, fa un certo effetto. Prima domanda: ma lo sa Draghi che i suoi avvocati ritengono l’allentamento delle misure “prematuro”? E poi: quali sono questi “modelli” secondo cui in assenza di un rafforzamento delle misure di contenimento registreremo un “significativo aumento” dei casi? Andrebbero analizzati, per capire bene.

Andrebbe infine spiegata la questione decessi: se due dosi di vaccino, come dice l’Iss, proteggono dai ricoveri e dalla morte fino al 100%, perché per l’Avvocatura “l’analisi dei modelli” prevede un balzo in avanti del numero di defunti nelle prossime settimane? Mistero. L'ennesimo di un documento, quello inviato al Tribunale Civile di Roma, che non smette ancora di sorprendere.

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