L'inverno ormai è arrivato, e sono le strategie a prendere in parte il sopravvento sulle manovre di campo. La Russia sta ammassando truppe e armi (si parla di 150-200mila uomini) per una nuova grande offensiva e sui social offre inoltre alti salari per trovare manovalanza disposta a scavare trincee e costruire fortificazioni. Un attacco su vasta scala dal Donbass, da Sud, o anche dalla Bielorussia, potrebbe essere sferrato già a gennaio. È il quadro che emerge dopo il briefing tra il presidente Zelensky e i suoi ufficiali.
Le truppe di Mosca punteranno a respingere le forze ucraine e starebbero persino organizzando un secondo tentativo per prendere Kiev. Non solo, dopo la controffensiva nelle direzioni di Kherson e Kharkiv, la leadership militare e politica russa ha modificato i suoi piani operativi e sta facendo di tutto per coinvolgere Lukashenko nella partita e avere uomini a sufficienza per arrivare nella capitale. Nel breve termine, gli sforzi principali si concentreranno quindi nello stabilire il controllo di Donetsk e Luhansk. «Per garantire un vantaggio in termini di armi ed equipaggiamenti al fronte, Mosca sta incrementando la produzione bellica a livello nazionale e finalizzando accordi di fornitura con altri Paesi», rivela il comandante Oleksiy Gromov, mentre il capo delle forze armate Valery Zaluzhny aggiunge: «Capite che non è pensabile una tregua natalizia. Mi fido dei miei generali, ma dall'inizio della guerra ne ho licenziati dieci perché non erano all'altezza. Un altro si è suicidato». Vale la pena ricordare che l'efficacia dei sistemi di difesa aerea dell'Ucraina è aumentata dal 50% all'inizio della guerra all'80% a dicembre.
La Bielorussia, come accennato, ha avviato un'ispezione improvvisa per verificare la prontezza operativa delle proprie forze. Esercitazioni sarebbero in corso nel Nord Ovest del Paese, lontano dal confine ucraino. La Russia ha inoltre recentemente dispiegato in Bielorussia unità extra di riservisti mobilitati. È quanto viene spiegato nel rapporto quotidiano dell'MI6 britannico, che conferma anche come il ministero della Difesa russo abbia caricato un missile balistico Yars in un sito nella regione di Kaluga, a Sud-Est di Mosca. L'installazione del razzo intercontinentale potrebbe essere la risposta a Washington, che starebbe finalizzando una fornitura di Patriot all'Ucraina. Notizia quest'ultima che è stata commentata dalla portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, più che mai convinta che «gli Usa sono diventati parte del conflitto ucraino e non potranno sottrarsi al coinvolgimento nel terrore scatenato da Kiev».
Ieri sul conflitto è tornato a parlare anche Putin, focalizzando il suo intervento sulla situazione economica nel Paese. «Stanno tentando in ogni modo di metterci in ginocchio, ma le finanze russe restano resilienti e il piano di distruggere la nostra economia è fallito».
Sulle operazioni di terra, nel 294esimo giorno di battaglia, gli invasori hanno attaccato il centro di Kherson provocando 2 morti. Le forze russe hanno inoltre aperto il fuoco su infrastrutture e abitazioni civili a Kharkiv. Nella direzione di Zaporizhzhia continuano a bombardare truppe ucraine e infrastrutture civili lungo la riva destra del fiume Dnipro. Una base aerea russa a Kursk, nel territorio della Federazione, è stata colpita mercoledì notte da un drone.
A darne notizia è Anton Gerashchenko, consigliere di Zelenskiy. Sul blitz Mosca accusa Kiev. L'aviazione ucraina ha effettuato 11 attacchi su aree di concentrazione di armi nemiche e due bombardamenti sulle posizioni di sistemi missilistici antiaerei.
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