La cultura liberaldemocratica per battere l'oltranzismo islamico

La  cultura liberaldemocratica per battere l'oltranzismo islamico

L'oltranzismo islamico ha cambiato strategia. Non spara più su singole personalità, ma nel mucchio delle democrazie liberali. L'obiettivo pare duplice: terrorizzarne le popolazioni, indurre le democrazie liberali ad assomigliargli. Così, quella che era una semplice contrapposizione fra religioni, si è trasformata storicamente in una guerra di civiltà. Se le democrazia liberali cedessero alla tentazione dell'oltranzismo, l'Occidente liberaldemocratico regredirebbe di qualche secolo e la civilizzazione occidentale tornerebbe a prima dell'Illuminismo. L'Islam non lo ha conosciuto e non ha operato quella separazione che l'Occidente ha fatto fra religione e politica. La religione non ammette transazioni e compromessi, che sono, invece, la cifra della politica. Questa opera sul terreno della relatività fra valori contrapposti, e del compromesso e, salvo che nei regimi assoluti, non è animata da valori e principi fra loro inconciliabili.

La politica opera sul terreno del possibile, del compromesso. L'Islam fa ancora coincidere religione e politica, caratterizzandosi, quando opera sul piano storico, come un regime autoritario e illiberale. Qualche secolo fa, nei territori governati dall'Islam, riparavano i cristiani e persino gli ebrei perseguitati, trovandovi spirito di tolleranza e libertà. Poi, la storia ha fatto il suo corso e l'Islam è, oggi, fautore di regimi autoritari che negano la libertà e l'equiparazone fra maschi e femmine, relegando queste ultime ad una condizione di permanente sudditanza al maschio. Così, quella che era nata come una contrapposizione fra religioni si è trasformata in una guerra di civiltà. Dirlo non è una dichiarazione di razzismo, bensì una presa d'atto storica.

È probabile che all'evoluzione del'islamismo in senso autoritario abbiano contribuito anche l'Inquisizione cattolica e le crociate religiose. Ma ciò non toglie, e tanto meno giustifica, l'oltranzismo islamico. È un dato di fatto incontrovertibilmente storico. Dovremo conviverci, e non sarà copiandone l'oltranzismo che l'Occidente democratico-liberale avrà la meglio. Le democrazie liberali, figlie storiche dell'Illuminismo, sono politicamente e istituzionalmente tolleranti, in quanto distinguono e separano nettamente la religione dalla politica. Là dove la religione opera sul terreno di valori e di principi non negoziabili, mentre la politica è relativista, è l'arte del possibile e opera costantemente sul terreno del compromesso. Non è fare del razzismo, dicendolo, bensì, registrare un incontrovertibile fatto storico. Noi abbiamo fatto e conosciuto l'Illuminismo, l'Islam no. Tutto qui.

Se le democrazie liberaldemocratiche diventano oltranziste come l'Islam, perderanno tale guerra e regrediranno di qualche secolo, cancellando una parte della stessa propria storia.

Non si tratta, dunque, di fare la guerra all'Islam ciascuno è figlio della propria storia e la democrazia liberale non discrimina fra religioni - bensì solo di restare fedeli alla nostra cultura e alle nostre tradizioni. Le democrazie liberali non Hanno ceduto di fronte al fascismo e al nazismo. Sarebbe ridicolo e antistorico lo facessero adesso, di fronte all'Islam.

piero.ostellino@ilgiornale.it

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