C'eravamo tanto amati. Poi, però, è finita. Sembra questo l'incipit del "romanzo di una scissione", quello da poco avvenuto in seno al Pd. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, candidato al congresso Pd, è intervenuto all'iniziativa di Sinistradem: "Io e Gianni Cuperlo- sottolinea Orlando - abbiamo provato ad evitare questo tragico errore della scissione, abbiamo perso. E tuttavia io non mi rassegno all'idea, voglio lavorare per far tornare tutti quei compagni e quelle compagne che hanno appeso le scarpe al chiodo". E ancora: "Non voglio fare il rappresentante della sinistra del Pd, per quanto mi considero uomo della sinistra, ma voglio ricostruire il Pd". Poi una battuta velenosa: "Non viviamo con sofferenza la scissione di quelli che fanno cento tessere con la carta di credito".
"Orlando è la figura oggi capace di mettere in sicurezza il progetto del Pd, è un punto di equilibrio", sottolinea Gianni Cuperlo, proponendo all'assemblea di sostenere al congresso democratico la candidatura del ministro. "La stagione alle nostre spalle si sta consumando - continua - e l'alternativa a quella leadership si compirà. Orlando è stato ed è un ottimo ministro, ha scelto di alzarsi in piedi in un momento difficile e dire le cose che è giusto fare. Io vi chiedo di dare un sostegno pieno alla sua candidatura alla segreteria del partito".
"Far eleggere il segretario di un partito da tutti gli italiani che lo vogliano e non dagli iscritti a quella comunità - punta il dito Cuperlo - rievoca il giudizio del ragionier Fantozzi sulla Corazzata Potemkin... l'ho detto mi sono tolto un peso è una cosa che penso da tre anni...".
Nel suo intervento Cuperlo rievoca una delle scene cult del film "Il secondo tragico Fantozzi" del '76, quando il protagonista, l'attore Paolo Villaggio definisce la pellicola una ca... pazzesca. E lo fa per criticare la scelta di affidarsi a consultazioni aperte a tutti per nominare il nuovo segretario del Pd.
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