Dal nostro inviato a Dubrovnik
Il filo rosso che avvicina Ppe, Ecr e sovranisti dei Patriots passa per la Croazia. Dove ieri si è chiuso il secondo congresso sulla famiglia organizzato dal partito dei Conservatori e riformisti europei. Una due giorni politicamente importante, perché focalizzata su uno di quei temi dove i Popolari tendono a guardare a destra più che alla consueta «maggioranza Ursula» con i Socialisti di S&D e i liberali di Renew. La cosiddetta «maggioranza Venezuela» (dalla risoluzione dello scorso 18 settembre) si salda infatti su alcuni dossier fondamentali, tra cui Green deal, immigrazione e temi etici.
Non a caso, Antonio Giordano - deputato di Fdi e segretario generale di Ecr - non nasconde la sua soddisfazione per una partecipazione che ha coinvolto ospiti di 27 Paesi (anche extra Unione europea) e ha visto la presenza non solo di esponenti di tutti i partiti di governo in Italia (Forza Italia, Lega e Noi Moderati) ma anche di Ppe e Patriots, proprio sulla scia di un dialogo che ormai sembra sempre più strutturarsi e nel quale Ecr si è ritagliato il ruolo di pontiere. Un avvicinamento che è il risultato non solo del lento spostamento verso destra degli ultimi anni del Consiglio Ue, ma pure del voto europeo di giugno che ha cambiato gli equilibri anche nella plenaria del Parlamento di Strasburgo.
Ed è proprio su Green deal e politiche per la famiglia che insiste la vicepresidente del Parlamento Ue di Ecr, Antonella Sberna, intervenendo nel panel conclusivo della tre giorni di Dubrovnik. «Dobbiamo passare - spiega - da un Green deal che esprimeva un concetto nobile ma poco applicabile sui Paesi membri a un Family deal che guardi a una programmazione europea per politiche che puntino a ripopolare l'Europa, rafforzare i servizi alle famiglie e dare quindi un futuro economico e sociale alle nostre comunità». Un concetto su cui si è soffermata anche la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella. «Abbiamo messo un enorme attenzione alla transizione verde e scarsa alla transizione demografica», spiega in video-collegamento da Roma.
E pure l'ex premier polacco Mateusz Morawiecki ha auspicato che le politiche per la famiglia siano «inserite al più presto nell'agenda europea», sottolineando che «Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orbán sono stati i primi a chiederlo».
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