Dalle Comunicazioni agli Esteri, la carriera politica di Gentiloni

Ecco il cursus honorum del neo ministro degli Esteri, premiato per il sostegno a Renzi nella sua scalata al Governo

Dalle Comunicazioni agli Esteri, la carriera politica di Gentiloni

Nella lizza per deisgnare il nuovo titolare della Farnesina è spuntato a sorpresa il nome di Paolo Gentiloni, dato ora per favorito. Nonostante le sue origini nobili come discendente della famiglia dei conti Gentiloni Silverj e i titoli di Nobile di Filottrano, Nobile di Cingoli e Nobile di Macerat il suo battesimo politico è avvenuto nel partito di estrema sinistra Unità Proletaria per il comunismo.

In seguito si è avvicinato alla galassia ecologista per poi approdare a Roma nella veste di portavoce di Francesco Rutelli quando era sindaco di Roma. Nella Capitale Gentiloni è stato anche assessore al Giubileo e al Turismo. Nel 2001 è stato eletto deputato con la Margherita di cui era anche il responsabile delle comunicazioni. Dopo le elezioni politiche del 2006 ha confermato il suo seggio alla Camera. Ma il salto di qualità nella sua carriera politica arriva quando Prodi lo nomina minstro delle Comunicazioni del suo secondo governo.

In questo frangente ha dovuto affrontare la riforma del sistema televisivo per il quale è stato contestato da più parti per decisioni troppo blande che non hanno risolto il conflitto di interesse che poco importava all'Europa che chiedeva le modifiche, ma era il solito mantra di Travaglio e compagni.

Dopo l'avventura ministeriale, Gentiloni ha tentato di diventare sindaco di Roma, ma alle primarie che hanno coronato Ignazio Marino è arrivato soltanto terzo con il 15 per cento dei voti.

Dopo la batosta rimediata nel 2012 ha iniziato a sostenere l'ala Renziana del Pd che ora lo premia con il ministero degli Esteri.

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