Dalle scuse al Brasile al taglio tasse. Matteo prova a invertire i sondaggi

Il Carroccio è sceso al terzo posto dietro Fdi e Pd e il leader è a caccia di consensi. Ma il ritorno a toni sovranisti crea mugugni

Dalle scuse al Brasile al taglio tasse. Matteo prova a invertire i sondaggi

Matteo Salvini le prova tutte: va da Draghi al Colle per parlare di fisco e diminuzione delle tasse, cerca di strappare consensi attaccando ancora il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese al centro di mille polemiche, vede il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro, tornando a discutere di quei temi sovranisti a lui tanto cari. Eppure i numeri indicano una Lega al minimo storico, se non si considerano i momenti della crescita dal 4 per cento.

Secondo il sondaggio di Swg per il Tg di La7 di Enrico Mentana, la Lega si attesta a essere il terzo partito con il 19 per cento (-0,2 rispetto al 26 ottobre). Al primo posto Fratelli d'Italia con il 20,3 per cento (nonostante una perdita dello 0,4 per cento), al secondo il Partito democratico al 20,1 per cento (più 0,4 per cento).

Certo, qualche malumore nel partito del Carroccio c'è, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che si mostra infastidito da certi atteggiamenti di Salvini. «Il problema - ha detto il numero due della Lega - non è se Salvini vuole sposare una nuova linea o starne fuori. Questa scelta non è ancora avvenuta perché, secondo me, non ha ancora interpretato la parte fino in fondo. Matteo è abituato a essere un campione d'incassi nei film western. Io gli ho proposto di essere attore non protagonista in un film drammatico candidato agli Oscar. E non so che cosa abbia deciso». E ancora: «Se vuole istituzionalizzarsi in modo definitivo, Salvini deve fare una scelta precisa. L'alleanza con l'Afd non ha una ragione».

E invece Matteo sembra avere le idee chiare continuando a sposare la linea sovranista. Ieri a Pistoia ha incontrato Bolsonaro e lo ha difeso dai numerosi attacchi «Chiedo scusa al popolo brasiliano - ha detto -, i cui figli hanno lasciato la vita per la libertà del nostro Paese. Polemiche incredibili. Onorare i caduti dovrebbe essere al di fuori della polemica politica».

In casa Lega la tensione si percepisce. La parte salviniana è categorica: «I sondaggi sono spesso costruiti a tavolino, si sa, per far crescere o meno i consensi. Ricordiamoci che Salvini ha portato il nostro partito a essere il primo in Italia per diverso tempo. Cosa ha sbagliato? Forse a dar troppo credito a gente che ora vuol pugnalarlo alle spalle».

Certo è che la strategia salviniana è ben delineata. La Lega è entrata nel governo per fare da cane da guardia sulla legge elettorale e per non consentire a Pd e 5 stelle di continuare ad affossare l'Italia, soprattutto in periodo Covid. Ora si punta ad andare alla nomina del Presidente della Repubblica. E dopo? Le parole del segretario la dicono lunga: «Lo voterei domattina. Ma sul Quirinale gli scenari cambiano ogni momento.

Anche se ci andasse, non credo che ci sarebbero le elezioni anticipate». Ed è proprio alle consultazioni elettorali che Salvini punta, questo nella Lega lo garantiscono. Perché solo così potrà dimostrare (sondaggi o meno) di essere ancora protagonista della sua politica.

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