La 'Generazione Erasmus' non esiste. Ora, a sostenerlo è non soltanto un articolo de Il Foglio, quotidiano sostenitore del renzismo, ma anche il giovane candidato alla segreteria Pd, Dario Corallo, che esulta nel vedere che finalmente qualcuno ha smontato una "retorica propagandistica e ottimista" sui giovani.
Secondo Corallo, i dati parlano da soli:"I giovani che - dice all'Agi - nel 2016 sono stati all'estero (giovani si intende dai 15 ai 34 anni, quelli comunemente definiti millennials) sono stati 1 milione e 370 mila. Di questi solo 34 mila sono andati fuori per l'Erasmus; gli altri lo hanno fatto per turismo". Un dato che"diventa ancora più insignificante se lo si confronta con quanti sono i giovani in generale: circa 13 milioni e 400 mila. Questo vuol dire - spiega Corallo - che la percentuale di quelli effettivamente andati in Erasmus è, mi perdonerete se vado a spanne, dello 0,25%".
Il giovane democratico attacca, quindi, il suo partito che "ha passato gli ultimi anni a perpetrare questa stupidaggine della 'generazione Erasmus' continuando a raccontarsi che i giovani vanno all'università e che sono felici con il loro bel passaporto saltando da un volo all'altro". Ma non è così dal momento che, sempre nel 2016, ben il 13,8% dei giovani ha abbandonato la scuola. "Se in tutti questi anni, invece che continuare a far finta che stesse andando tutto bene - incalza Corallo - avessimo raccontato la verità e affrontato la realtà, forse tutti quei ragazzi non avrebbero votato altri schieramenti". E ancora: "Ma forse questo è uno dei grandi errori del gruppo dirigente del PD: essersi chiuso nel proprio mondo ovattato piccolo borghese senza sentire il grido disperato di una generazione al collasso". Ma non solo.
"Addirittura abbiamo deriso chi proponeva l'università gratuita per tutti - dice riferendosi alla promessa fatta in campagna elettorale da Piero Grasso - e non abbiamo fatto niente per tutta quella tassazione scolastica iniqua fatta di 'contributi volontari' che alla fine risultano obbligatori".
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