Il "dem" Gozi al servizio di Macron è un caso. E i 5S "sparano" su Salvini

I grillini usano Gozi (arruolato dall'Eliseo) per attaccare il Carroccio. Ma Salvini lo punge. Ed è scontro anche sui social

Il "dem" Gozi al servizio di Macron è un caso. E i 5S "sparano" su Salvini

La nomina di Sandro Gozi agli Affari Europei per contro della Francia inevitabilmente scatena la polemica politica. Il dem, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo Renzi, adesso lavorerà per conto di Emmanuel Macron. Una scelta che sta diventando, col passare delle ore, un vero e proprio caso politico anche in Italia. I segnali c'erano tutti. A partire dalla candidatura dello stesso Gozi nelle file di En Marche alle ultime Europee dello scorso 26 maggio. Gozi ha lavorato per dieci anni nella Commissione europea e da più di un anno è presidente dell'Unione dei federalisti europei. Il curriculum perfetto per un europeista come Macron.

Peccato che sia italiano che da sottosegretario si sia occupato anche di tematiche che intrecciavano gli interessi di Parigi e di Roma. E così l'annuncio della sua nomina (sarà ratificata tra qualche giorno) in serata ha acceso il dibattito politico e anche lo scontro (ormai infinito) tra Cinque Stelle e Lega. A "sparare" per primi sull'alleato sono i pentastellati che non usano giri di parole e usano proprio Gozi per mettere nel mirino l'alleato di governo: "Solo lo scorso maggio Gozi definiva la Tav Torino-Lione 'il simbolo di un'Europa che vogliamo ricostruire'. Tempo due mesi e Macron gli ha dato un incarico nel suo governo. Gozi accettandolo ha dimostrato che tradiva il Paese prima e lo tradisce oggi. Ma in tutto ciò la Lega che dice? Sostiene le stesse idee di Gozi, del Pd e degli amici di Macron che hanno girato le spalle all'Italia... Perché?".

Insomma, secondo quanto riferito da fonti M5s all'Adnkronos, Gozi diventa un simbolo dei "Sì" Tav al punto da arruolarlo tra le pedine per attaccare il Carroccio che proprio qualche giorno fa ha incassato dal premier Conte il via libera alla realizzazione della Torino-Lione. La risposta, tra le righe, della Lega non si fa attendere molto e arriva direttamente da Matteo Salvini che non ha certo parolte tenere per Gozi: "Gozi, già sottosegretario agli Affari europei con Renzi e Gentiloni, con la benedizione di Macron viene ora nominato, stesso ruolo, nel governo francese!!! Immaginate di chi facesse gli interessi questo personaggio quando era nel governo italiano... Pazzesco, questo è il Pd!".

Nel dibattito si inserisce però lo stesso Gozi che risponde solo al vicepremier: "Leggo che Matteo Salvini si chiede come io abbia tutelato gli interessi nazionali quando ero al governo. Caro Salvini, quando vuoi ci confrontiamo, atti e documenti alla mano, per vedere chi tra me e te ha curato di più e meglio gli interessi del nostro Paese. Facciamo così?". A chiudere la discussione arriva l'interrogazione di Fratelli d'Italia presentata dalla stessa Meloni: "Come Fratelli d’Italia abbiamo cercato di accendere i riflettori, mentre tutti facevano finta di non vedere, su una vicenda bizzarra che riguarda un signore che si chiama Sandro Gozi. Esponente del Pd, già sottosegretario alla presidenza del consiglio con Delega agli Affari Europei durante il governo Renzi e durante il governo Gentiloni, alle ultime elezioni europee, folgorato sulla via di damasco se ne è andato a candidare con Emmanuel Macron, in Francia. Ora si scopre che questo Sandro Gozi è entrato nel governo francese come responsabile degli Affari Esteri. Cioè, il ruolo che Sandro Gozi aveva nel governo italiano ora ce l’ha nel governo francese.

La cosa assume dei connotati interessanti: non perchè ancora una volta si vede quanto questi del pd siano attaccati alla maglia italiana, cioè zero, ma perchè voglio sapere le ragioni per le quali Macron e il governo francese ritengano di premiare così un signore che, fino a prova contraria, fino a qualche mese fa avrebbe dovuto fare gli interessi degli italiani". Lo scontro su Gozi è appena iniziato...

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