La scienziata del "Fatto" diventa negazionista

La scienziata del "Fatto" all'Afd: "Dati falsi solo per intimidire"

La scienziata del "Fatto" diventa negazionista

Essere virologi e sminuire il Covid è come lavorare in macelleria da vegani. Un controsenso. Eppure Maria Rita Gismondo, 66 anni, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica e virologia del Sacco di Milano e collaboratrice del Fatto Quotidiano, definita dalla stampa tedesca «eine der Top-Virologen Italiens», uno dei più importanti virologi italiani (il tedesco non è casuale), ha una certa qual tendenza a frequentare l'angiporto del negazionismo germanico. La signora si presta volentieri a parlare con i figuri dell'ultradestra e accetta che le sue parole vengano da essi strumentalizzate molto più di quanto tolleri le critiche di chi in Italia ne nota la bizzarria.

Qualche giorno fa sulla rivista tedesca Compact, superconservatrice e apertamente complottista, è comparsa un'intervista rilasciata a Billy Six, non proprio un giornalista all'inglese, nel quale ha risposto a domande capziose come questa: «Indagini extraparlamentari in Germania hanno dimostrato che la morte di tanti anziani a Bergamo e Brescia potrebbe essere stata dovuta a un trattamento scorretto, alcuni credono addirittura all'eutanasia». La Gismondo non avvalora apertamente certi deliri ma nemmeno prende le distanze, e ci mette del suo sostenendo che: 1) «Ora la gente non crede più che sia possibile sfuggire alla pandemia»; 2) «la situazione finora, per quanto grave, non è mai stata drammatica»; 3) «le scene mostrate in tv tutto il giorno (le bare caricate sui mezzi dell'esercito, ndr) potevano solo avere lo scopo di intimidire la popolazione»; 4) «non credo assolutamente ai numeri ufficiali delle morti del Covid»; 5) «consiglio il vaccino proteico, quello genetico solo tra 20 anni!».

Parole perfette per il repertorio di un politico sovranista, non di una affermata virologa. Ma del resto la tipa è fatta così. A marzo fu bacchettata dall'associazione Patto per la scienza per affermazioni come questa: «Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così».

Il 4 luglio partecipò a Berlino a un convegno dell'Afd (formazione tedesca di estrema destra), e si fece fotografare senza mascherina accanto a tanta gente senza mascherina e disse che i «dati sul Covid sono falsi». Aspettiamo lettera di precisazione, la signora è fatta così. Negare le viene benissimo.

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