"Il dialogo va tenuto aperto". Bettini punta ancora su Giuseppi

L'esponente Pd chiede di abbassare i toni, ricordando che l'avversario è il centrodestra. E non manca il solito allarme: "Loro pensano ad un’Italia per tanti aspetti asfissiante"

"Il dialogo va tenuto aperto". Bettini punta ancora su Giuseppi

Certi amori non finiscono. A settimane di distanza dalla rottura tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, Goffredo Bettini continua a rimpiangere Giuseppi. La caduta del governo guidato da Draghi ha spinto Letta ad archiviare l'area giallorossa, puntando sull'ammucchiata con Calenda (per qualche giorno, si intende), Fratoianni, Bonelli e Di Maio. Ma per diversi esponenti dem il dialogo con i pentastellati prima o poi riprenderà.

"Per me la rottura con Conte è stata molto dolorosa. Ho aiutato Letta in tutti i modi per evitarla", l'analisi di Bettini ai microfoni del Manifesto. Il 69enne ha ammesso le colpe dell'autoproclamato avvocato del popolo, ma a suo avviso alzare i toni del conflitto non serve a nessuno. L'obiettivo è battere l'unico grande rivale: "L'avversario è la destra", il mantra della sinistra.

Bettini ha rimarcato che Conte ha posto e pone spesso temi simili a quelli del Pd, a partire dal reddito di cittadinanza "che va mantenuto e migliorato". E il dem non chiude le porte a nessuno per gli scenari post-voto:"Dopo il voto si farà ciò che il voto stesso suggerirà di fare. In ogni caso mai rifaremo un governo con Lega o Fratelli d’Italia. È finita la fase dell’emergenza, deve tornare la politica a governare i conflitti. Con Conte sarà possibile riaprire il dialogo? Il dialogo va tenuto aperto con tutto il campo democratico".

Come da tradizione Pd, anche Bettini intravede rischi in caso di vittoria del centrodestra. "I rischi ci sono sempre", il giudizio dell'ex europarlamentare: "D’altra parte, nel corso del tempo la Costituzione è stata già più volte maltrattata.

Ma, al di là di modifiche concrete che non avranno in alcun caso la forza e i numeri per imporre, il problema riguarda un clima politico, culturale, etico che sicuramente investirà il Paese se dovessero vincere. La crisi democratica si può risolvere in due modi: con più democrazia (efficiente) o con una stretta illiberale. Loro pensano ad un’Italia per tanti aspetti asfissiante". Un disco rotto, insomma.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica