Luciana Lamorgese è oramai diventata una delle principali "questioni" politiche. Il dibattito sulle sorti dell'attuale ministro dell'Interno è stato causa di dissidi e distinguo su più fronti. Da un lato c'è la Lega di Salvini sempre più insofferente verso il titolare del Viminale, soprattutto dopo la questione relativa al rave party di Viterbo e all'aumento degli sbarchi.
Dall'altro, però, c'è una posizione espressa direttamente dal presidente del consiglio Mario Draghi in cui, senza molti giri di parole, si è dato ampio credito all'operato del ministro. Ci sono poi Forza Italia , che ha difeso la Lamorgese, mentre Fratelli d'Italia ha chiesto una mozione di sfiducia.
La difesa di Draghi
Nella conferenza stampa tenuta ieri dal presidente del Consiglio, la questione relativa all'operato di Luciana Lamorgese è stata al centro di diverse domande. Ma in tutte le risposte Mario Draghi è apparso molto netto. “Secondo me Lamorgese ha lavorato molto bene – ha dichiarato l'ex governatore della Bce – I numeri di quest'anno non sono spaventosi, ci sono stati anni molto peggiori”.
Parole in cui è stata quindi ribadita la fiducia verso il ministro. Per Draghi le polemiche dirette alla Lamorgese e sollevate dalla Lega non hanno molta ragion d'essere. Al tempo stesso, però, il capo dell'esecutivo non ha chiuso alla possibilità di un incontro tra Matteo Salvini e il ministro dell'Interno. Un modo per provare a stemperare gli animi e capire cosa non stia funzionando.
Salvini: “Non vedo grande lavoro della Lamorgese, parlano i numeri”
Nel giro di poche ore sono arrivate le repliche da parte del segretario del Carroccio. Salvini, rispondendo a distanza a Draghi, ieri sera è tornato a criticare il ministro Lamorgese. Oggi, intervistato su Radio Radio, il segretario leghista ha rincarato la dose. “Le critiche non sono di Salvini, le danno i numeri – ha dichiarato il leader della Lega – Oggi il 'Sole 24 ore' riporta i dati degli sbarchi, se aggiungiamo i rave party, le baby gang, l'aumento degli episodi di violenza non vedo dove sia questo gran lavoro. Draghi ha detto che non ci sono dati disastrosi; non è caduto un meteorite".
Salvini, quindi, non è d'accordo con il presidente del Consiglio sulla valutazione da dare all'operato della Lamorgese. Le parole di ieri di Draghi, di fatto, non hanno spento le polemiche ma, al contrario, forse hanno ulteriormente agitato le acque all'interno della maggioranza. “Ho chiesto a Draghi un confronto con la Lamorgese, o cambia rotta e comincia a fare il ministro oppure sarà un problema”, ha poi concluso Matteo Salvini.
Su un possibile incontro tra i due protagonisti delle ultime vicende politiche si parla da diversi giorni, già da subito dopo Ferragosto. Al momento però non ci sono conferme su date e luoghi del confronto. Da Palazzo Chigi non è stato messo alcun freno a questa eventualità, la Lega dal canto suo spera nel chiarimento. Ma le irritazioni di fondo sono destinate a rimanere. E i numeri sugli sbarchi a cui ha fatto cenno Salvini, in cui si parla di un aumento del 591% degli arrivi, potrebbero ulteriormente minare il campo della maggioranza.
Forza Italia difende il ministro, Meloni pronta alla mozione di sfiducia
La diatriba comunque non sta riguardando soltanto la Lega e il ministro dell'Interno. Sulla questione è intervenuta Forza Italia, i cui leader già da giorni hanno fatto quadrato attorno alla Lamorgese. Oggi a SkyTg24 il coordinatore azzurro Antonio Tajani ha tagliato corto. “Siamo contrari alle mozioni di sfiducia individuali e non voteremo mai quella a cui lavora FdI”, ha dichiarato.
Il riferimento è alla mossa annunciata da Giorgia Meloni, numero uno di Fratelli d'Italia. La sua posizione non è molto diversa da quella della Lega, specialmente in fatto di immigrazione. “Dal rave party alla gestione dell'immigrazione in Italia, il ministro ha ampiamente dimostrato di non essere all'altezza del compito”, ha dichiarato la Meloni. E in aula Fratelli d'Italia ha iniziato la raccolta delle firme per arrivare a una mozione di sfiducia diretta contro il ministro.
Sulla questione è intervenuto anche il segretario del Pd, Enrico Letta. Quest'ultimo ha difeso l'esponente del governo e, al tempo stesso, ha lanciato un guanto di sfida alla Lega. "La mozione di sfiducia contro Lamorgese? Sarebbe un grave errore”, ha scritto su Twitter l'ex presidente del consiglio. “La Ministra – ha poi aggiunto – sta facendo un buon lavoro e noi la difenderemo comunque in Parlamento. Adesso voglio proprio vedere cosa farà Salvini visto che dice le stesse cose della Meloni”.
Parole, quelle del segretario dem, che hanno provocato la reazione di Tajani.
"Letta sta giocando una partita scorretta nei confronti del governo continuando a chiedere ogni giorno che la Lega se ne vada - ha dichiarato il coordinatore di Forza Italia a Stasera Italia -. Enrico Letta sta strumentalizzando tutto per fare la sua campagna elettorale, ogni giorno deve fare una dichiarazione contro Salvini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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