È sulla comunicazione che già si può notare un deciso cambio di passo messo in atto dall’attuale governo guidato da Mario Draghi rispetto al precedente esecutivo giallorosso.
Basta annunci e lunghe dirette sui social e in tv come accaduto con Giuseppe Conte. Ora i ministri devono divulgare notizie solo quando c’è effettivamente qualcosa da annunciare. Quindi niente più interventi tanto per avere visibilità mediatica e niente giudizi continui che possono alimentare tensioni e creare disorientamento. Insomma, toni bassi per tutti. Una prova del nuovo corso la si è avuta ieri quando è stato presentato il primo, e forse ultimo, Dpcm (l’intenzione di Palazzo Chigi sarebbe quella di utilizzare i decreti legge appena i tempi tecnici lo consentiranno) che entrerà in vigore dal prossimo 6 marzo. Draghi, infatti, ha deciso di mantenere un profilo basso non apparendo in alcun video. Il premier ha, invece, lasciato spazio al ministro della Salute Roberto Speranza, e al titolare per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, per illustrare il decreto.
In sostanza l’ex numero uno della Bce sta mantenendo il suo proposito annunciato chiaramente durante il suo primo Consiglio dei ministri del 13 febbraio. E da allora non si è mai discostato da questa linea. "Fatti non parole" è il mantra di Draghi. "Ringrazio per la stima ma anche questa dovrà essere giustificata e validata nei fatti dal governo da me presieduto", disse poi il presidente del Consiglio nella sua replica in Parlamento.
Secondo quanto riferisce Marco Antonellis su Tpi, in realtà ci sarebbero state delle indicazioni ben precise date dallo staff di Palazzo Chigi, sempre con la benedizione di Draghi, per la gestione dei rapporti con la stampa. Ad esempio, durante la formazione del governo era stata data la disposizione a tutti i ministri di non rilasciare interviste fino a quando non fossero stati nominati anche i sottosegretari.
In più, spiegano fonti di Palazzo Chigi, Draghi starebbe usando la comunicazione anche per creare l'"amalgama" giusto tra partiti così diversi che lo sostengono.
Non è un caso che ieri per la conferenza stampa abbia volutamente mettere allo stesso tavolo la Gelmini e Speranza, ovvero esponenti di Forza Italia e Leu, per spiegare il nuovo Dpcm. Un modo, questo, per fare squadra e rendere più coeso il governo.
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