Continua a non essere affatto facile la convivenza all'interno del governo tra partiti divisi profondamente non solo sui classici temi politici, ma anche sulla strategia da adottare per contrastare la diffusione del Coronavirus. Da una parte i rigoristi avrebbero voluto continuare a sposare la linea delle chiusure a oltranza blindando l'Italia almeno fino a maggio, dall'altra gli aperturisti hanno incassato la vittoria e hanno ottenuto il via libera per la ripartenza dal 26 aprile. La linea intransigente di Speranza&Co è stata sconfitta e così il centrodestra può vantare di aver consentito un allentamento per far ripartire il nostro Paese. Ma il risultato raggiunto non è stato privo di ostacoli, e Giancarlo Giorgetti lo sa benissimo.
Il ministro dello Sviluppo economico nella giornata di ieri si sarebbe più volte scontrato con i rigoristi, denunciando che molte Regioni con i dati da zona gialla ormai da troppo tempo sono costrette a quella arancione per effetto dell'ultimo decreto. E così si è palesata sempre di più la profonda divergenza tra due schieramenti su cui il premier Mario Draghi è stato costretto a intervenire per fare sintesi ed evitare strappi. Il numero due della Lega teme che dietro la linea delle chiusure ci sia un disegno politico ben preciso: "Allora diciamolo che il nodo è Salvini. Ma sappiate che così non riuscirò più a tacitare le polemiche".
L'ira di Giorgetti
Ma c'è di più. Stando a quanto si legge nel retroscena raccontato da La Stampa, tra Giorgetti e Roberto Speranza ci sarebbe stato un vero e proprio scontro. Uno dei partecipanti al vertice racconta che il presidente del Consiglio lo ha gestito "con grande abilità politica, sciolto, a suo agio nelle dispute politiche". I presenti hanno fatto sapere che l'esponente della Lega era più agguerrito del solito e che improvvisamente si sarebbe rivolto al ministro della Salute mostrandogli i dati scientifici che avrebbero impedito le riaperture almeno in alcune Regioni. "Noi dobbiamo rispondere a chi non ce la fa più. Noi della Lega rappresentiamo certi mondi economici, tu chi rappresenti?", avrebbe dichiarato a gran voce.
Effettivamente gli ultimi scontri nelle piazze hanno dimostrato come il clima d'intolleranza abbia ormai raggiunto limiti non indifferenti. Ecco perché Giorgetti ha spinto per arrivare a un allentamento della stretta: "Così non solo non reggo io, che comunque in questa maggioranza ho messo la faccia, non regge il Paese".
Draghi alla fine ha deciso di assumersi un "rischio ragionato": non ha ovviamente aperto tutto dal 26 aprile, ma ha dato l'ok definitivo per far tornare gli studenti in classe e consentire ai commercianti di tirare su la saracinesca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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