La disfida del panino. L'attacco dei Tory alla pausa pranzo

Badenoch: "È da smidollati". Starmer: "No, è una tradizione"

La disfida del panino. L'attacco dei Tory alla pausa pranzo
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Il panino è di destra o di sinistra? Non potendo più chiederlo a Giorgio Gaber, buonanima, dobbiamo accontentarci del dibattito alla maionese che sta animando la politica inglese. E sì, saltiamo per amor proprio la domanda delle domande: ma non hanno davvero nulla di più serio di cui discutere, in riva al Tamigi?

Il panino, anzi il sandwich, dunque, sarebbe di sinistra, di quel tipo di sinistra rappresentata da mister Keir Starmer, che di professione è premier inglese. Lui si è incaricato di difendere il più popolare pranzo del lavoratore di sua maestà dagli attacchi condotti dalla nuova leader dell'opposizione, la conservatrice Kemi Badenoch. Costei in un'intervista allo Spectator, rivista di area tory, ha lanciato qualche giorno fa l'offensiva della pausa pranzo: «Mi faccio portare il cibo e lavoro e mangio allo stesso tempo - ha detto al nuovo direttore della rivista, Michael Gove, già ministro conservatore -. Non c'è tempo... Qualche volta mi faccio una bistecca. Non sono una persona da sandwich». Poi la sentenza: «Chi va in pausa pranzo è un whimp». Parola che, oltre a proporsi come brand per una catena di panini («mi dia un super-whimp e una pepsi») ha un significato inequivocabile: rammollito, pappamolle, scansafatiche.

Chiaro l'intento della Badenoch di proporsi come una Thatcher carbo-free, una con cui - se fosse al governo - i lavoratori lavorerebbero e basta, senza pensare al tramezzino. Però, ohibo, se dici di nutrirti sbocconcellando qualcosa mentre non perdi di vista il pc, come fai poi a gestire una bistecca?

Boh. Fatto sta che l'intervista non è piaciuta ai milioni di dipendenti britannici, per i quali il panino a pranzo è un'istituzione, venduta da ogni catena o supermercato in «set» con patatine e bibita (il sistema sanitario nazionale ringrazia). Il laburista Starmer ha dato loro voce intonando il God Save the Sandwich: «Al premier - ha fatto sapere il suo portvoce - piace mangiare un panino a pranzo, è una grande tradizione britannica». Poi qualche dettaglio sul menu: «Gli piace il sandwich al tonno e qualche volta un cheese toastie». Ovvero un toast al formaggio fuso, ciò che introduce un brivido di innovazione in un dibattito, va detto, di una povertà impressionante a livello gourmet.

Insomma, il panino è di sinistra e non mangiare o mangiare una bistecca è di destra. Quanto all'«attovagliarsi», ovvero sedersi a tavola tra un briefing e un brain storming, sembrerebbe di estrema destra.

Perché Nigel Farage, leader di Reform Uk, non ha perso l'occasione di infilarsi nel gustoso dibattito facendosi filmare in un ristorante intento a un copioso pasto innaffiato da un bicchiere di vino rosso: «Badenoch dice che il pranzo è per smidollati? Io credo che invece sia molto cool...». Finirà che alle prossime elezioni invece che una scheda agli elettori verrà fornito un menu.

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