«La tenevo a galla con tutta la mia forza, le braccia tese verso l'alto per non farla annegare. Era tutto buio. In acqua non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Gridavo aiuto ma intorno a me sentivo solo le urla degli altri». Mentre racconta, la turista inglese Charlotte, 35 anni, rivive la tragedia che l'ha travolta in pochissimi minuti. Non c'è stato neanche il tempo di pensare a come mettersi in salvo, perché lo yatch, investito da una tromba d'aria e da onde molto alte, già colava a picco. «È stato terribile - racconta Charlotte-. In pochi minuti la barca è stata investita da un fortissimo vento ed è affondata poco dopo. Per due secondi ho perso la bimba in mare poi l'ho subito riabbracciata tra la furia delle onde. L'ho tenuta forte, stretta a me, mentre il mare era in tempesta. In tanti urlavano. Per fortuna si è gonfiata la scialuppa di salvataggio e in 11 siamo riusciti a salirci sopra».
Sophia è stata affidata a un vigile del fuoco e sta bene. Non ha riportato nemmeno un graffio. Trasportata all'ospedale dei Bambini è sotto controllo, ma solo per precauzione. Nello stesso nosocomio c'è anche la mamma, a cui è stata applicata una sutura al torace, mentre il marito James è all'ospedale Civico sotto choc, ma sollevato nel sapere moglie e figlia sane e salve. «Sia i genitori che la bimba stanno bene dal punto di vista clinico - hanno riferito dall'ospedale - sono assistiti da psicologi perché molto scossi. Hanno vissuto un'esperienza traumatica». La 35enne spiega come improvvisamente, mentre era in cabina, sia entrata acqua perché lo yatch si era inclinato e stava affondando velocemente. I dispersi sono rimasti intrappolati nelle cabine. Un atroce scherzo del destino se si pensa al perché si trovavano tutti a bordo, su quella magnifica imbarcazione. Una specie di viaggio premio offerto dal loro datore di lavoro, il milionario Mike Lynch. Racconta Charlotte che «eravamo partiti da Londra in nove, dieci con Sophia. Tutti colleghi e collaboratori della nostra azienda che si occupa di programmazione, alta tecnologia, software. Tutti ospiti nel nostro capo, una persona buona, straordinaria, ma che forse non hanno ancora salvato. Poi, tutti sul Bayesian con 12 uomini di equipaggio, compresi comandante e addetti alla cucina...».
Davanti al pronto soccorso di Termini Imerese arriva una donna in sedia a rotelle, sotto shock, disperata e coperta da un telo da mare: «Ho perso mia figlia e mio marito». I due sono ancora tra i dispersi. La donna si chiama Angela Bacares ed è proprio la moglie di Mike Lynch, il tycoon della teconologia, il Bill Gates inglese (come lo chiamano in patria), il capo di Charlotte e di tutti gli altri. Figlio di un pompiere, Mike è stato definito dal settimanale Computer Weekly «la persona più influente del Regno Unito nel campo delle tecnologie digitali», ieri la notizia della tragedia, era l'apertura della Bbc e di tutti i siti britannici. Lynch è tra i dispersi con la figlia diciottenne. Non si hanno notizie nemmeno di Jonathan Bloomer, presidente della Morgan Stanley International e amico di Lynch. Per loro, a casa, c'è un Paese col fiato sospeso. Ma mai quanto quelli che erano a bordo: Angela Baccares, 57 anni, inglese, ferita al sopracciglio, al mento, al ginocchio e al piede, come Sasha Murray, irlandese, 29 anni. Traumi e suture anche per il francese Matthew Griffith, 22 anni. A Bagheria sono arrivati Ayla Ronald, 36 anni, di Londra e Myin Kyaw Htun, 39 anni, del Myanmar.
E c'è James Calfieled, neozelandese di 51 anni, è lui il comandante della barca, zoppica per una ferita alla gamba davanti al pronto soccorso di Termini Imerese dove arriva con la moglie di Lynch e piange «Non l'abbiamo vista arrivare» riesce solo a dire riferendosi alla tromba d'aria. Chi non c'è più, invece, è un membro dell'equipaggio, il cuoco di bordo, nato in Canada e cittadino di Antigua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.