Tempesta e strage in mare a Palermo. "Albero rotto, nave a fondo"

Il "Bayesian" inabissato a 49 metri. A bordo in 22, 15 salvi. "Dagli oblò si vedono i corpi". Il comandante: "Sorpresi dalla bufera"

Tempesta e strage in mare a Palermo. "Albero rotto, nave a fondo"
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Sei dispersi, un morto e 15 superstiti. È il tragico bilancio della tragedia avvenuta ieri mattina in mare davanti alla costa palermitana dove, a causa di una tromba d'aria, è affondato lo yatch di lusso Bayesian, 56 metri, costruito nel 2008, battente bandiera del Regno Unito. Erano le 4,30 del mattino. Il natante si trovava nello specchio d'acqua davanti a Porticello. A bordo c'erano 22 persone tra passeggeri - britannici e americani - e i membri dell'equipaggio: un neozelandese, un olandese, uno spagnolo, un inglese, un irlandese, un tedesco, un sudafricano e un birmano. I superstiti sono 15. Carabinieri, 118 e protezione civile si sono occupati di loro. Sono stati salvati dalle motovedette della guardia costiera e dai vigili del fuoco. In salvo una famiglia formata da una bambina e dalla sua mamma, che sono state trasportate all'ospedale Di Cristina, e dal padre che si trova invece all'ospedale Civico. Stanno tutti bene. Cinque persone sono state condotte al punto territoriale di emergenza di Bagheria. Inizialmente i dispersi erano sette, poi è stato recuperato il cadavere di un uomo, vicino alla barca a vela. Era il cuoco dell'equipaggio, canadese di origine antiguana. I dispersi sono tutti passeggeri: quattro inglesi e due statunitensi.

Tra i dispersi c'è anche l'imprenditore britannico Mike Lynch, fondatore della multinazionale dell'informatica Autonomy, che avrebbe pensato questa traversata tra Eolie, Milazzo e Cefalù come vacanza premio con i suoi collaboratori. La moglie Angela Bacares, proprietaria dell'imbarcazione, risulta tra i superstiti. Dispersi alcuni loro amici: una 29enne irlandese, Sasha Murray, il neozelandese James Calfieled (51 anni), Ayla Ronald, londinese di 36 anni, e Myin Kyaw Htun, 39 anni, del Myanmar.

In azione diversi elicotteri che sorvolano l'area del naufragio e, in supporto, l'elicottero dei vigili del fuoco di Catania. I sommozzatori dei vigili del fuoco e le motovedette della capitaneria di Porto battono palmo a palmo il tratto di mare in cui è affondata la Bayesian, che si trova a 49 metri di profondità, con i corpi intrappolati nelle cabine. «Dagli oblò hanno visto dei cadaveri», è scritto in una chat riservata al capo della Protezione civile della Sicilia, Salvo Cocina. In azione anche gli speleosub da Roma e Napoli. Il Marine Accident Investigation Branch britannico ha annunciato l'invio di una squadra di quattro ispettori per condurre una «valutazione preliminare» sull'affondamento dell'imbarcazione.

La Procura di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta per ricostruire la tragedia. I primi accertamenti dell'autorità giudiziaria sono stati delegati alla guardia costiera di Porticello. La testimonianza agli inquirenti di Matthew Griffith, 22 anni, capitano dello yacht di lusso, sarà importante per comprendere meglio cosa sia accaduto. Al momento è molto provato. Saranno sentiti anche gli altri superstiti. Dalle prime testimonianze raccolte sembrerebbe che la barca fosse ancorata in rada davanti a Porticello. Un forte temporale si è abbattuto sulla zona e la tromba d'aria avrebbe spezzato l'albero a vela da record di 72 metri che ha mandato a picco l'imbarcazione. I primi soccorsi sono giunti da una seconda barca a vela, la Sir Roberto Baden Powell, che era vicina a quella affondata e dai pescatori. «L'imbarcazione era tutta illuminata - dice un uomo a Porticello -.

Verso le 4,30 di mattina non c'era più. L'imbarcazione non era distante dal porto. Bastava poco per alzare l'ancora e dirigersi in porto. Sono stati sorpresi dalla burrasca che si è abbattuta improvvisamente e non sono riusciti a evitare l'affondamento».

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