Dal primo gennaio sarà vietato fumare all'aperto in tutta Milano, sarà la prima (o quasi) città smoke free d'Italia. Bastava motivare la scelta con i rischi sulla salute. Il Comune ha votato nel 2021 lo stop alle «bionde» all'interno del «Regolamento per la qualità dell'aria» e spiegando che la misura «aiuterà a ridurre il Pm10». La dice lunga sul tentativo di Beppe Sala di intestarsi la palma del sindaco più ambientalista d'Italia. Ideologia green al potere, a Milano non è un modo di dire e il «modello» rischia di essere esportato in altre città (governate dal centrosinistra).
Al rientro dalle ferie tra le montagne dell'Engadina e le spiagge Formentera Sala sperava di centrare una doppietta: «Entro fine settembre inaugureremo cento nuove strade a 30 all'ora e la Ztl Quadrilatero» la promessa-minaccia lanciata tre mesi fa. Sul primo punto, non si scappa. Ha già sfornato 88 ordinanze, qualche sera fa è andato a ringraziare personalmente gli operai che ad agosto e anche di notte (per evitare il caldo e non sforare i tempi) stanno tracciando sull'asfalto i «bollini» che indicano il limite di velocità. La sinistra spinge per i 30 all'ora in tutta la città come a Bologna. Contando che si parte da cento vie davanti alle scuole e l'obiettivo è di «proseguire nei mesi successivi», l'effetto città al ralenty non sarà tanto lontano. Sulla Ztl nel centro-centro in compenso Sala è stato costretto a rallentare. Il Ministero delle Infrastrutture vuol vederci chiaro sulle telecamere che verificheranno non solo le targhe in ingresso ma anche in uscita. Già, perché via Montenapoleone, via della Spiga e dintorni diventeranno praticamente off limits per le auto 365 giorni all'anno, h24. Il Comune concederà 15 minuti di «tolleranza» per cercare parcheggio, le telecamere scatteranno la multa anche in uscita a chi sfora il tempo. «È un intervallo troppo breve» hanno protestato per settimane commercianti, albergatori, ristoratori. Niente da fare. E non importa se a cascata si «impallerà» il traffico intorno alla «maxi isola» (e nelle Settimane delle Moda o durante la Design Week sarà il caos totale), anzi. Anche nelle vie vicino a piazza Scala che (per ora) restano escluse il Comune sta allargando marciapiedi, riducendo corsie, azzerando i posti auto e moto.
Imprese e Confcommercio protestano da anni contro le ecofollie che rallentano la città - a partire dalle piste ciclabili tracciate sull'asfalto che hanno ridotto le carreggiate su strade ad alto scorrimento - ma Sala non ci sente. Ha alzato da 5 a 7,5 euro il ticket d'ingresso in Area C, la Ztl per entrare in centro (la proposta choc dei consiglieri ambientalisti è di far pagare pure i mezzi elettrici), ha esteso fino ai diesel Euro 5 i divieti in Area B, la super Ztl che copre 128,29 chilometri quadrati della città, ci abita quasi il 98% della popolazione residente. Qui i motori off limits non entrano neanche pagando e ci sono 186 varchi presidiati da telecamere. E non si è ancora espresso il sindaco ma al rientro dalla pausa estiva in Consiglio comunale approderà la proposta, firmata da Europa Verde e qualche esponente Pd, di far pagare la sosta «a peso» sul modello di Parigi. Tradotto: le auto più grandi, Suv in testa, devono pagare di più. L'esponente di Forza Italia Deborah Giovanati ha risposto depositando un «pass famiglia» per la sosta gratuita. «I proprietari dei pulmini e automobili da sette posti o di dimensioni più grandi sono tendenzialmente le famiglie con bambini. La sosta a peso sarebbe ancora una volta un provvedimento contro le famiglie, che fanno già una fatica enorme a vivere a Milano».
C'è una buona parte dei milanesi schierata contro i monopattini in sharing che viaggiano (molto spesso) contromano: erano calati per via di ricorsi e revoca dell'autorizzazione a due società, da pochi sono tornati a quota 6mila. Qui Sala, che è vicepresidente del network C40 che riunisce le città internazionali impegnate contro il cambiamento climatico, non segue l'amica sindaca di Parigi Anna Hidalgo che ha lanciato un referendum e bloccato le «tavolette» elettriche.
Sono scattate in compenso richieste di risarcimento per le spese dal veterinario e una vera e propria petizione per dire «basta erba alta e forasacchi, i nostri animali e figli corrono rischi e portarli a giocare al parco diventa impossibile e rischioso per la loro salute». In nome della «tutela della biodiversità» il Comune di Milano da mesi ha ridotto gli sfalci dell'erba in una cinquantina di aree verdi.
A proposito del divieto di fumo: le multe andranno dai 40 ai 240 euro ma i tabagisti possono aspettare ad agitarsi. I divieti sono partiti per gradi dal 2021 (da aree verdi, pensiline del bus, parchi, cimiteri) e in tre anni Sala ha portato a casa circa quattordici multe. In compenso ha messo a preventivo quest'anno 268 milioni di incassi dalle multe, dieci in più rispetto al 2023.
Perché va bene la battaglia green ma le Ztl servono (anche) a fare cassa. E ai milanesi costretti a lasciare a casa l'auto ha già aumentato due volte il biglietto dei mezzi pubblici e tagliato 400mila corse di bus in un anno.
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