Con 266 sì e 47 no la Camera approva il Dl Aiuti senza i voti dei deputati pentastellati. Ora il provvedimento passa all'esame del Senato.
Davide Crippa, capogruppo del M5S a Montecitorio, nel suo intervento ha motivato così la scelta di non partecipare al voto sul Dl Aiuti:"Si tratta di un provvedimento con finalità chiare, non c'è una spiegazione razionale nel voler inserire una norma che apre al termovalorizzatore a Roma", collegandone la realizzazione"in maniera fantasiosa al Giubileo". Dopo aver ricordato che i Cinque Stelle hanno tentato di modificare la norma sull'inceneritore sia in Consiglio dei ministri sia in Parlamento, ha attaccato il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, rimarcando che"i rifiuti vanno raccolti" e che "i cinghiali non sono animali di compagnia". L'unico grillino a disattendere le indicazioni di voto del proprio capogruppo è stato Francesco Berti che ha votato a favore del provvedimento, insieme al resto della maggioranza.
A tal proposito, al termine del voto, è arrivato il duro commento dei dimaiani.“Assurdo voltare le spalle agli italiani, non votando un provvedimento importante come il dl Aiuti che stanzia decine di miliardi contro il caro bollette e il caro energia", affermano in una nota Iolanda Di Stasio e Primo Di Nicola, capigruppo alla Camera e al Senato di Insieme per il Futuro. E concludono: "Davanti a provvedimenti che contrastano un'emergenza nazionale servirebbe compattezza da parte di tutte le forze politiche, ma c’è chi ancora una volta pensa solo ai sondaggi e si nasconde dietro a egoismi di partito. Così si porta il Paese a sbattere”.
Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, censura la scelta "da partito di opposizione" del M5S e fa proprie le parole del leaderSilvio Berlusconi chiedendo una"verifica per capire chi sostiene e chi non sostiene il presidente Draghi". Laconico anche il commento che il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, ha lasciato sul suo profilo Twitter: "Il M5s non vota il Dl Aiuti. Inizia il Papeete di Conte. Almeno nel 2019 non avevamo Covid, guerra in Ucraina e inflazione all'8%".
Il senatore Pd Andrea Marcucci, infine, definisce "grave" e "da scellerati" la scelta del M5S di "indebolire o mettere a rischio il governo in queste settimane". Considerazione che "vale per Conte ma anche per Salvini e - chiosa Marcucci - per chiunque altro metta in discussione l'esecutivo Draghi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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