Prima il video di Fanpage con Carlo Fidanza protagonista, poi l'accusa di non aver condannato sufficientemente il fascismo. Fratelli d'Italia e la sua leader, Giorgia Meloni, sono costantemente sull'occhio del ciclone. Ne abbiamo parlato con Giovanni Donzelli, responsabile nazionale Organizzazione del partito.
Onorevole Donzelli, ieri il vicesegretario del Pd, Giuseppe Provenzano, ha lasciato intendere che anche FdI andrebbe sciolta. Lei, come risponde?
“Si qualifica da solo, ovviamente. Fratelli d’Italia è il partito che in questo momento pare avere più consensi in Italia, l’unico partito d’opposizione e il Partito Democratico vorrebbe scioglierlo perché sanno che, se andiamo alle elezioni Politiche, il centrodestra le vince. Hanno perso tutte le elezioni e hanno sempre trovato il modo di governare, ma con noi questo li risulta difficile e, quindi, cercano di scioglierci in modo molto antidemocratico, ma non ci lasciamo intimidire. Andremo avanti, gli italiani non sono scemi e vinceremo quando ci saranno le elezioni”.
Come risponde a Goffredo Bettini che oggi ha sostenuto che sul fascismo Giorgia Meloni sia stata sempre reticente?
“Non ho capito per quale motivo Bettini possa pensare di dover giudicare lui quanto sono reticenti i partiti. Io aspetto ancora di vedere le dichiarazioni del Pd che prende le distanze da Provenzano che ha appena detto una cosa gravissima e antidemocratica. Io credo che nessuno possa dare patenti di legittimità democratica. Sono gli italiani a darle, quando votano. Facciamoli votare e vediamo chi pensano che debba governare: se Bettini o la Meloni”.
Fabio Rampelli si è detto favorevole allo scioglimento di Forza Nuova. Questa è una sua posizione personale oppure è anche la posizione di Fratelli d’Italia?
“Rampelli si è detto favorevole al fatto che si voti tutti insieme la mozione del centrodestra che è contro tutti gli estremismi e a difesa delle istituzioni. Ovviamente noi su questo non abbiamo alcun problema e Fratelli d’Italia è unita. Non spetta al Parlamento sciogliere i singoli partiti.
In base alla legge e alla Costituzione spetta alla magistratura e, in casi straordinari, al ministro dell’Interno e al governo e non al Parlamento. Vi immaginate se un Parlamento, a maggioranza, scioglie i partiti d’opposizione? Sarebbe, ovviamente, una dittatura e non una democrazia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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