Era il suo ultimo giorno in Bangladesh: ieri Adele Puglisi avrebbe dovuto imbarcarsi per fare ritorno in Italia, dove viveva a Catania, da sola, in un vecchio palazzo nel rione del Fortino. Proprio in vista della partenza aveva deciso di andare a cena con la sua vecchia amica, Nadia Benedetti, insieme alla quale per un periodo aveva anche lavorato nell'azienda inglese Studiotex, da tempo trasferita a Dacca: e anche lei finita sotto i colpi del commando integralista.
Adele Puglisi aveva cinquantaquattro anni, parlava cinque lingue ed era dal 2014 un manager del gruppo Artsana, il colosso di prodotti per l'infanzia che controlla tra l'altro il marchio Chicco.
In Artsana, Adele si occupava di controllo qualità presso la sede di Dacca, e questa mansione la portava spesso a viaggiare per il mondo: ma viaggiava, e spesso, anche per passione, mossa da una
inesauribile curiosità. «Era una donna riservata e cortese - racconta un suo vicino di casa - la conoscevo da anni ma qui c'era sempre poco: stava alcuni giorni e poi ripartiva, era sempre impegnata all'estero per lavoro».
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