Mentre Volodymyr Zelensky esalta lo spirito di resistenza e di sopportazione degli ucraini, Mosca si sta muovendo per aprire un nuovo fronte in Bielorussia. Il presidente bielorusso Aljaksandr Lukashenko è nelle mani di Putin e sta assecondando, senza batter ciglio, tutte le richieste che arrivano dal Cremlino pur di non essere destituito o ucciso (come emerso dal rapporto del centro studi americano Robert Lansing un mese fa). Minsk ha schierato sistemi missilistici tattici Iskander, in grado di trasportare testate nucleari, e di difesa aerea forniti dalla Russia. Non è un'indiscrezione ma è tutto ufficiale, come spiega Victor Gulevic, comandante in capo delle truppe bielorusse. «Queste armi sono da oggi attive e pronte a svolgere compiti per lo scopo previsto. I nostri militari hanno completato la loro formazione nei centri di addestramento congiunti». La notizia segue la recente visita di Putin a Minsk di una settimana fa. Tutto questo mentre i media polacchi rivelano come proprio dalla Bielorussia potrebbe partire un massiccio attacco su Kiev entro la fine della settimana. Non a caso Putin ha sostituito il comandante Sergei Kuzovlev con il tenente generale Yevgeny Nikiforov, conosciuto dagli analisti come il «macellaio di Tbilisi». Il nemico inoltre non ha intenzione di abbandonare la tattica di bombardare il sistema energetico. Nuovi attacchi sono previsti il giorno di Capodanno, riferisce il ministro per l'Energia Herman Galushchenko. La Russia però sta rapidamente esaurendo le scorte di missili balistici e da crociera, ed è tornata a bussare alle porte di Teheran.
Nonostante il Natale, le operazioni di campo si sono susseguite senza sosta e il 305° giorno di combattimenti si è aperto con il blitz di droni Tu-141 Stryzh modificati contro l'aeroporto di Engels (Saratov), città russa a circa 750 km dal confine. Tre membri del servizio tecnico hanno perso la vita a causa della caduta di frammenti metallici. Il 5 dicembre si erano verificate altre due esplosioni nella base aerea, senza che Kiev ne rivendicasse la responsabilità. All'aeroporto di Engels stazionano i bombardieri a lungo raggio Tu-95, la componente significativa dell'arsenale nucleare strategico di Mosca. Gli invasori intanto hanno compiuto almeno 40 attacchi con razzi nel solo giorno di Natale. Colpiti nei raid decine di località nelle regioni di Luhansk e Donetsk, Kharkiv (bombardata anche ieri sera), Kherson e Zaporizhzhia. Le truppe della Federazione Russa hanno concentrato ieri i loro sforzi sulla conduzione di azioni offensive nelle direzioni Bakhmut e Lyman, mentre si sono difesi a Novopavliv e Kherson. Quattro sabotatori ucraini sono stati eliminati mentre tentavano, il giorno di Natale, di infiltrarsi in territorio russo, nella regione di Bryansk. Ci sarebbe stata una sparatoria.
Il Donbass continua a essere il più importante teatro di manovre e strategie e i russi si stanno concentrando sulla costruzione di posizioni difensive sulla linea del fronte, predisponendo mine
anticarro e antiuomo. La notizia arriva dal bollettino quotidiano dell'MI6 britannico. L'intelligence di Londra sostiene però che le forze di Mosca non dispongono di personale addestrato per monitorare i nuovi campi minati.
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