Droni ucraini colpiscono Mosca. Nel mirino il quartiere dei vip. Ira Putin: "Ci portano a reagire"

Forse cambierà poco. Forse potrebbe essere la svolta del conflitto. Fatto sta che l'attacco con i droni che ha colpito un quartiere residenziale di Mosca non è certo un fatto marginale

Droni ucraini colpiscono Mosca. Nel mirino il quartiere dei vip. Ira Putin: "Ci portano a reagire"
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Forse cambierà poco. Forse potrebbe essere la svolta del conflitto. Fatto sta che l'attacco con i droni che ha colpito un quartiere residenziale di Mosca non è certo un fatto marginale. Al punto da portare Putin in persona a tuonare contro Kiev e il Cremlino a minacciare pesanti, ulteriori, ritorsioni contro l'Ucraina. Ancora non è certo chi abbia colpito ma è evidente che da ieri nulla sarà come prima. Non fosse altro che era dalla Seconda Guerra mondiale che la contraerea russa non era costretta a reagire per fermare un attacco dal cielo.

Sono stati almeno tre i droni che ieri mattina si sono schiantati su due edifici dell'esclusivo quartiere residenziale della Rublyovka, alle porte di Mosca. Un posto non per tutti, dove anche Putin, Medevedev e altri deputati di primo piano hanno una residenza. Alcune fonti parlano addirittura di oltre 30 velivoli che hanno sorvolato la capitale russa. Il portavoce del Cremlino Peskov si è subito affrettato a dire che «non c'è minaccia imminente per la popolazione» ma una torre residenziale è stata evacuata per precauzione. E che Mosca si sia svegliata indifesa, o perlomeno più vulnerabile, lo dimostra anche la durezza delle parole pronunciate da Putin. «L'Ucraina sta cercando di spingere la Russia a una spirale di rappresaglie», ha detto il presidente russo. E, nella sua solita dimensione distaccata dalla realtà, torna all'attacco: «Non abbiamo iniziato questa guerra nel 2014, è stato il regime di Kiev a scatenare il conflitto nel Donbass», la solita (falsa) scusa con cui Mosca cerca di giustificare l'invasione dell'Ucraina. Non solo, lo Zar ha addirittura detto che la Russia «non usa i metodi dei banditi ucraini» in questo conflitto. Per smentita, citofonare Mariupol, Bucha, Bakhmut o tutte le altre città devastate dagli attacchi russi e che hanno fatto strage di civili.

Anche questa volta, Kiev non rivendica l'attacco. «Ovviamente siamo lieti di guardare e prevedere un aumento del numero di attacchi. Ma non abbiamo nulla a che fare direttamente con questo», ha detto il consigliere del presidente Mykhailo Podolyak. In ogni caso, il Cremlino ha detto che «si riserva il diritto di adottare le misure più dure possibili» mentre il ministero dell'Interno russo ha emesso mandati d'arresto per due alti comandanti ucraini, Valery Zaluzhnyi e Aleksandr Syrskyi, nell'ambito del procedimento penale aperto «per attacco terroristico». Se il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha rivendicato «il legittimo diritto dell'Ucraina a difendersi anche oltre i suoi confini», pur negando che i droni utilizzati siano stati forniti dal Regno Unito, un portavoce del Consiglio di Sicurezza americano ha spiegato che «stiamo ancora raccogliendo le informazioni ma in linea generale, noi non sosteniamo gli attacchi all'interno della Russia». «È un'altra menzogna», ha ammonito il ministro degli Esteri russo Lavrov. Il presidente ucraino Zelensky attacca invece l'inquilino del Cremlino: «Lo scopo della vita del presidente russo Vladimir Putin è il ripristino dell'Urss», mentre il leader della Wagner Prigozhin, per l'ennesima volta, assume una posizione invisa a Mosca. «Bestie disgustose, cosa state facendo? Alzate il c... dagli uffici dove eravate seduti a proteggere questo Paese. Voi siete il ministero della Difesa, perché diavolo state permettendo a questi droni su Mosca?», ha detto.

Intanto cresce l'allarme sulla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, controllata dalla Russia: «La situazione è estremamente fragile e pericolosa», ammonisce Rafael Grossi, direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Ma Putin, sempre più isolato dalla comunità internazionale, incassa un punto a suo favore.

Il Sudafrica infatti gli concederà l'immunità diplomatica per il vertice dei paesi Brics (Russia, Brasile, India, Cina e Sud Africa) in programma a fine agosto nel paese africano, in modo da aggirare il mandato d'arresto internazionale. Non è detto che Putin presenzierà. Come non è chiaro quanto il suo Paese possa sentirsi al sicuro da oggi in poi.

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